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Appello WWF alle regioni: “sospendete l’avvio della stagione venatoria”

1/09/2017

Il nostro non è un paese per la fauna selvatica. Una classe politica miope vorrebbe forse i cieli d’Italia vuoti rendendo concreto lo scenario preconizzato dal grande scrittore americano Jonathan Franzen: “Emptying the skies”. Dopo un’estate eccezionale per caldo, siccità e incendi, le Regioni italiane, senza che il ministero dell’Ambiente intervenga, danno il via libera come se nulla fosse successo ai cacciatori, per completare la mattanza della fauna selvatica, messa a durissima prova dal caos climatico e dai ladri di natura che hanno dato alle fiamme ampie zone dell’Italia, prendendo di mira in particolare le aree protette, che dovrebbero essere zone sicure per gli animali.

L’Abruzzo è l’unica Regione che ha fatto una breve dilazione – anche grazie alle vittorie davanti al TAR nei ricorsi presentati dal WWF contro i calendari venatori degli anni precedenti - si caccerà dal primo ottobre, anziché iniziare all’apertura della stagione venatoria il 17 settembre, ma c’è da aggiungere che tutte le altre 18 Regioni, tranne la Liguria che apre la caccia regolarmente il 17 settembre, hanno chiesto addirittura la pre-apertura della caccia (comprese la Campania, il Lazio, la Sardegna, la Sicilia, la Toscana più colpite dagli incendi) come se non fossimo in emergenza.

Non si registra alcun intervento di limitazione dell’attività venatoria, ignorando anche il parere dell’ISPRA. Secondo il WWF Italia, l’unica decisione ragionevole sarebbe stata quella di sospendere l’avvio della stagione venatoria, rinviando l’apertura della caccia di almeno un mese. Emblematica la situazione del Lazio dove da un lato la stessa Regione fornisce i dati drammatici degli incendi (“Un immenso patrimonio naturale è oramai andato in fumo”), dall’altro concede il via libera ai cacciatori con solo una ridicola limitazione d’orario. Tra tutte le regioni italiane, solo la Liguria non ha previsto la pre-apertura della caccia prima della terza domenica di settembre.

E' singolare – sottolinea il WWF - che il Ministro dell'Ambiente Galletti non abbia ancora speso una parola di appoggio e condivisione del duro parere reso dall'ISPRA, istituto posto sotto il controllo dello stesso Ministero che ha chiesto in una lettera inviata alle Regioni di adottare provvedimenti per limitare l’attività venatoria proprio a causa degli incendi e della siccità che hanno colpito ampie zone del Paese. Atto dovuto quello di sostenere l’iniziativa di ISPRA da parte del Ministro, aggiunge il WWF, anche in considerazione del fatto che “La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale.



“Questa preapertura – Sottolinea Dante Caserta, Vice Presidente del WWF Italia - rischia di rappresentare un ennesimo e duro colpo per la fauna selvatica, già stremata da siccità, caldo e incendi. In questo tragico quadro, consentire ben 5 mesi di stagione venatoria (con qualche ulteriore prolungamento in quasi tutte le regioni!) con oltre 570mila fucili in giro per le campagne è una scelta totalmente insostenibile. L’unica decisione responsabile in queste condizioni climatiche e di attacco al nostro patrimonio naturale sarebbe stata quella di avviare da subito da parte delle regioni studi e monitoraggi sulle condizioni della fauna e degli habitat, e deliberare il divieto o forti limitazioni dell’attività venatoria. Inoltre è auspicabile anche lo stop all’uso di munizioni di piombo (già previsto da Convenzioni internazionali ratificate dall’Italia ) per limitare ulteriori forme di inquinamento a terreni e corsi d’acqua già sotto forte stress climatico.”

Il WWF sottolinea inoltre come venga anticipata la caccia anche a specie come la tortora (classificata come “SPEC 1”, ossia “specie presenti in Europa che meritano un'attenzione particolare di conservazione a livello mondiale, in quanto la consistenza delle loro popolazioni le pone come minacciate a livello mondiale”) e la quaglia (classificata come “SPEC 3”, “specie le cui popolazioni globali non sono concentrate in Europa, ma in Europa hanno uno status di conservazione sfavorevole”).



SCHEDA: LA SITUAZIONE REGIONE PER REGIONE



Basilicata. Preapertura nei giorni 3, 10 e 13 settembre per la tortora. Nei giorni 17, 23 e 24 si potrà cacciare solo il merlo. Prolungamento della caccia fino al 10 febbraio per cornacchia grigia, gazza, ghiandaia e colombaccio. Evidentemente per la Regione Basilicata non è bastata la sonora censura del TAR sul calendario della scorsa stagione.

Calabria. La Regione Calabria, anziché posticipare l’apertura della caccia in una regione incenerita dagli incendi e rinsecchita da una siccità senza precedenti, addirittura l’anticipa di tre settimane (si comincia a sparare sabato 2 settembre a 5 specie) e la prolunga fino al 10 febbraio. Nelle zone umide non è vietato, ma “consigliato” l’utilizzo di munizioni atossiche.

Campania. Preapertura 5 giorni a 4 specie. Unico passo avanti: posticipata l’apertura generale al 1° ottobre.

Emilia Romagna. Caccia anticipata al 2 settembre a cornacchia grigia, gazza, ghiandaia, tortora e merlo.

Friuli Venezia Giulia. Non vi è un calendario venatorio annuale da sottoporre a parere dell'ISPRA (come impone la legge nazionale!), ma è direttamente la legge che indica le date di apertura della caccia. Così, già dal 2 settembre è possibile cacciare: quaglia, tortora, alzavola, beccaccino, colombaccio, marzaiola e cinghiale!

Lazio. Preapertura: 2 giorni a 5 specie. Con una decisione grottesca si è stabilito, in accordo con i soli cacciatori, una “riduzione d’orario” giornaliera della caccia, solo per i giorni di preapertura, alle 15 (anziché alle 19,40 ). Ben 9 ore e 20 minuti di riduzione dell’attività venatoria! La caccia part-time, una novità tutta italiana che secondo Federcaccia Lazio “consentirà a tutte le specie selvatiche di potersi dedicare indisturbate alla ricerca del cibo e, soprattutto, dell’abbeverata durante quasi l’intero pomeriggio”. Non servono commenti.

Lombardia. Autorizzato l’anticipo della caccia da appostamento fisso e temporaneo dal 3 al 14 settembre alle specie cornacchia grigia, cornacchia nera, da appostamento fisso e temporaneo di giovedì e domenica, fino alle 13,00. Dal 7 al 14 settembre 2017 compreso è consentita la caccia alla tortora da appostamento fisso e temporaneo giovedì e domenica, con carniere massimo giornaliero pari a 5 capi per cacciatore.

Marche. Una lunghissima stagione di caccia che parte con la preapertura di ben 5 giorni (2 , 3, 6, 9, 10 settembre) a molte specie (cornacchia grigia, ghiandaia , gazza e anche a uccelli acquatici , alzavola, germano reale, marzaiola (Anas querquedula) e chiude il 10 febbraio 2017 (corvidi).

Molise. Preapertura nelle giornate di 9, 13 e 14 settembre 2017 da appostamento temporaneo: cornacchia grigia, gazza e ghiandaia; cacciabili anche la quaglia dall’alba alle ore 14.00 nelle giornate del 13 e 14 settembre e la tortora nelle giornate del 2, 3 e 9 settembre, in appostamento. Prolungamento della caccia fino al 10 febbraio per il colombaccio.

Puglia. Neanche la Puglia rinuncia alla caccia anticipata, concedendo i giorni 2, 6 e 13 settembre, per diverse specie.

Sicilia. Pur essendo una delle regioni che ha subito i peggiori effetti dell’ondata di calore e che è stata colpita da mesi da estesi e continui incendi, la Regione siciliana ha deliberato l’apertura anticipata della caccia con preapertura di 4 giorni (2, 3, ,6, 10 settembre ) a 6 specie (compreso il coniglio selvatico). Addestramento cani: 3 settimane prima dall’apertura. Il WWF, insieme ad altre associazioni, ha dovuto fare ricorso al Giudice amministrativo impugnando il calendario venatorio , ottenendo però purtroppo un’udienza solamente al 15 settembre, data in cui i danni arrecati dai primi giorni di caccia saranno già stati cagionati e non si potrà tornare indietro.

Toscana e Umbria: queste due regioni (colpite entrambe dal caldo straordinario, da disastrosi incendi ed altre calamità), hanno deliberato il 29 agosto le date di anticipo della caccia , invece che a giugno come prescrive la legge sulla caccia, in modo da impedire alle associazioni come il WWF di impugnare le delibere, inopportune e probabilmente illegittime, al Tribunale amministrativo regionale. La preapertura della caccia è prevista per il 2 e 3 settembre. Anche per l’Umbria ci dobbiamo accontentare della riduzione d’orario: il “prelievo” sarà consentito fino alle 15 il 2 e fino alle 13 il 3, e non più fino alle 19.30! E non si lesina sulle specie: si potrà sparare “in deroga” a alzavola, marzaiola, germano reale, tortora, merlo, colombaccio, cornacchia grigia, ghiandaia e gazza.

Veneto. Autorizzata la preapertura nelle giornate 2, 3, 4, 9 e 10 settembre: consentita la caccia da appostamento a 6 specie: merlo, tortora, ghiandaia, gazza, cornacchia nera e cornacchia grigia. La stagione venatoria è stata anche prolungata a febbraio: nelle giornate 1, 3, 4, 5, 7, 8 e 10 febbraio 2018 sarà consentita la caccia a ghiandaia, gazza, cornacchia nera e cornacchia grigia. Anche in questo caso, in maniera schizofrenica la Regione da una parte ha emesso ordinanze di calamità per avversità atmosferica legate alla siccità, ma al contempo ha deciso di anticipare la stagione di caccia senza nessun riguardo per le condizioni di grande stress della fauna!

Valle d’Aosta. Apertura anticipata al 10 settembre alla fauna stanziale: cinghiale, camoscio, capriolo maschio, volpe e lepre europea

Piemonte. Caccia anticipata nelle giornate del 2, 3, 6 settembre da appostamento temporaneo alla tortora; nelle giornate del 2, 3, 6, 9, 10, 13 e 16 settembre alle specie cornacchia nera, cornacchia grigia, gazza, ghiandaia.

Trentino Alto Adige. Anche in questa regione non vi è un calendario venatorio annuale da sottoporre a parere dell'ISPRA (come impone la legge nazionale!) ma è direttamente la legge che indica le date di apertura della caccia. Prov. Trento: dal 10 settembre caccia a capriolo e cervo; dal 16 agosto camoscio e muflone; nel periodo compreso tra il 10 e il 16 settembre, caccia a cornacchia nera, cornacchia grigia, ghiandaia e merlo da appostamento fisso.

Sardegna. Altra regione colpita da incendi e siccità, ma sempre pronta a far sparare in anticipo le doppiette: infatti nei giorni 3 e 7 settembre la caccia è consentita a tortora e cornacchia grigia alla posta. Prolungamento della caccia fino all'8 febbraio per il colombaccio e cornacchia



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