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Rotonda: l'Acav festeggia i 25 anni

14/10/2016

Esattamente venticinque anni fa veniva fondata l'Associazione Culturale Arti Visive (Acav), considerata ormai tra i più importanti sodalizi della comunità rotondese.
«Ricordo bene quel 14 ottobre del 1991 quando io, Angelo Mastropperis, Domenico Tarantino e Luca Di Paola, gli unici con i requisiti anagrafici, ci recammo dal notaio per il deposito dello statuto e per realizzare un sogno cullato da quando, due mesi prima, interpretammo la commedia "Miseria e nobilità" riuscendo a coinvolgere davvero moltissimi giovani, tanto da pensare di poter fare qualcosa che potesse restare anche per il futuro», ci racconta Silvestro Maradei, attuale presidente e leader storico dell'Acav.
«Ricordo anche - continua - l'aiuto economico concessoci da Maria Mazza, Agostino Chiarelli e Vincenzo Mastrolorenzo che rappresentò gran parte della somma e che si aggiunse a quello che riuscimmo a raccogliere noi e che servì per pagare le 600 mila lire dell'atto notarile. Dopodiché, ci fu la prima riunione che si tenne al cinema Selene cui parteciparono tutti coloro che avevano condiviso con noi questo sogno. Si tenga presente che a quei tempi sotto il prifilo sociale e culturale eravamo l'unica forma di aggregazione. Ebbene, io come presidente, Luca Di Paola, Francamaria Esposito, Giuseppe Di Sanzo e Rocco Regina fummo i componenti del primo direttivo».
Uno statuto caratterizzato da alcuni principi fondamentali tutt'ora in vigore: «I settori di interesse - puntualizza il numero uno - erano oltre al teatro, appunto le arti visive come la pittura, il cinema, la musica ecc. E rammento anche - aggiunge - lo scetticismo, da parte di tanti adulti, che alleggiava intorno al nostro progetto. Diciamo che all'inizio ci vedevamo come dei semplici ragazzini».
Dubbi provenienti anche dalla politica: «Parte dei componenti dell'amministrazione di allora - evidenzia - non sembravano entusiasti dell'idea. Anche se durò poco perché poi ci sostennero assegnandoci, dopo averla ristrutturata, la sede storica di Palazzo Amato, tanto che riuscimmo a organizzare già nel 1992 il primo "Agosto sotto le stelle"».
Ma è proprio nel rapporto con la politica che Maradei individua il segreto di longevità dell'Acav: «Abbiamo sempre lasciato la politica fuori dall'associazione, non siamo mai stati "allineati". Esiste proprio una disposizione statutaria che vieta di poter entrare nel direttivo a chiunque ricopra una carica pubblica. Io stesso, nonostante allora fossi tesserato col partito comunista, non ho mai permesso che la politica o i politici interferissero con le nostre decisoni e attività. E quando mi candidai alle amministrative del 1995 mi dimisi dalla presidenza, per poi tornare in quanto non eletto. Il nostro impegno è stato sempre rivolto al paese, con l'obiettivo di incidere nell'ambito culturale della comunità e senza mai alcun scopo di lucro».
Neutralità che ha consentito poi la trasversalità dimostrata dalle innumerevoli inziative intraprese in questo quarto di secolo: «Nella nostra storia - spiega il leader - abbiamo collaborato con tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute da quando siamo nati. E credo sia dovuto proprio alla nostra autonomia e indipendenza. Abbiamo sempre rifiutato pressioni e ingerenze da chicchessia».
Ma non sono mancati i momenti difficili: «Una decina di anni fa - ci confida il presidente - il cambio degli interessi da parte dei più giovani e la partenza da Rotonda del gruppo storico, hanno fatto sì che il numero degli iscritti calasse. Ma grazie al teatro e alla nostra compagnia "LiberaMente" siamo riusciti a risollevarci ed ora possiamo dire che le cose vanno decisamente meglio».
E a giudicare dai progetti in cantiere non si può che essere d'accordo. L'entusiasmo e la voglia di fare sono quelli di sempre: «A Natale - ci anticipa Maradei -, per il quarto anno consecutivo, porteremo in scena "Corri tu che corro io", commedia di Ray Cooney. Inoltre, abbiamo deciso di utilizzare una parte delle nostre risorse per la realizzazione di un nuovo materiale scenografico che ci consenta di esibirci anche fuori Rotonda. Perché quella che usiamo attualmente al Selene è difficilmente trasportabile. Poi a dicembre pubblicheremo il bando della seconda edizione del "Festival del Teatro Amatoriale", sempre sullo stesso format (commedie brillanti), ma provando a invitare più compagnie e sperando che il pubblico, le strutture ricettive e l'amministrazione ci diano la stessa grande collaborazione offertaci nella prima edizione. E in più - conclude il numero uno dell'associazione -, abbiamo accolto la richiesta del plesso scolastico di affiancare le classi quarta e quinta della scuola primaria dell'istituto Don Bosco per un workshop sul teatro, i cui risultati probabilmente verranno messi in scena nella giornata mondiale del teatro che cadrà nella prossima primavera».


Gianfranco Aurilio
lasiritide.it



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