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Tursi:presentato il libro dedicato alla Medaglia d’Oro Claudio Pezzuto

3/04/2016

Nella sala consiliare “Salvatore Armando Di Noia di Tursi (MT)”, è stato presentato il libro scritto da Mario Lamboglia “Quell’ultimo sguardo” pubblicato nel novembre 2015. Dopo Francavilla in Sinni; Lagonegro e Montalbano J.co, dunque, questa volta Tursi in Basilicata e di recente anche la presentazione in Puglia a Surbo (LE), paese natale dell’eroe Claudio Pezzuto cui Mario Lamboglia (Direttore del giornale Eco della Basilicata Calabria e Campania), ha dedicato al Carabiniere Medaglia d’Oro al Valore Militare. Libro, realizzato per volere della vedova Pezzuto signora Tania Pisani, dal titolo “Quell’ultimo sguardo” che ripercorre l’intera vicenda umana e professionale dell’eroe moderno “Claudio Pezzuto”. Un libro che è per la moglie Tania “il suo riscatto all’amore” che ha da sempre per Claudio.
L’incontro patrocinato dal Comune di Tursi, nato “per testimoniare l’attenzione e la decisa distanza della città di fronte all’illegalità” ha detto il Sindaco Cosma durante il suo intervento che ha annunciato l’altra importante iniziativa in programma il 6 aprile prossimo sempre la stessa sala consiliare di Tursi, dove sono stati invitati i due agenti di scorta sopravvissuti alla guerra di mafia scoppiata tra gli anni 80 e 90, dove persero la vita i giudici Rocco Chinnici e Giovanni Falcone, porteranno la loro testimonianza insieme ad altri. Cristina Longo (Giornalista de ilmetapontino) ha moderato la serata, iniziata dedicando agli eroi caduti un minuto di silenzio, seguito da un lungo e commovente applauso della sala. La giornalista ha da subito posto delle domande all’autore del libro Mario Lamboglia, fra queste quella che ha focalizzato l’attenzione su “Come è stato raccontare, mettere nero su bianco questa vicenda cosi drammatica”. Un libro nato come strumento educativo “ha sottolineato l’autore” sopratutto per le nuove generazioni, semplice discorsivo in cui si è cercato di raccontare una storia che la signora Tania è riuscita a far diventare “un impegno civile”, il suo riscatto all’amore” che ha da sempre per Claudio. Dall’ odio si è così generato amore, questo attraverso un continuo dialogo con la società, come ad esempio la scuola, che è la prima palestra di vita, ma anche con le associazioni che con queste testimonianze trovano forza di essere. Tania Pisani, infatti, è una delle fondatrici dell’associazione “La Forgia del Sinni” di Francavilla in Sinni un associazione molto attiva in campo sociale. Un libro fatto di tratti introspettivi ha commentato Cristina Longo, come la stessa lettera di Tania Pisani scritta al marito dopo la morte. Al centro della sala vi era esposto il “Ritratto” realizzato dal Maestro Vincenzo D’Acunzo in cui era raffigurato Claudio Pezzuto. Un opera nata per volere dell’Associazione Nazionale Nastro Azzurro, che rappresentata per l’occasione da Giuseppe D’Ettorre. Nel suo intervento, questi, dopo i ringraziamenti al pubblico e ai relatori e in particolare al figlio di Claudio Pezzuto, Alessio, e alla signora Tania ha ribadito che “con la loro testimonianza portano a conoscenza la storia di un carabiniere coraggioso, e che è poi la storia di eroi che con il sacrificio della loro vita tutelano la nostra patria trasmettendo nobili valori. Il Maestro D’Acunzo dopo aver descritto la sua opera in cui ha “Colorato il volto di Claudio” ha spiegato che si tratta di un progetto più ampio voluto dall’Associazione Nazionale Nastro Azzurro, che si occupa di curare le immagini di tutti i medagliati, eroicamente caduti per onor di patria. Nella sua opera esposta ha messo a fuoco la figura di Claudio Pezzuto “icoonizzando” anche i luoghi che lo hanno visto crescere rappresentati sotto il volto dipinto. Lo stesso ha definito il libro subito dopo averlo letto durante un viaggio in treno a Firenze “ un lungo documento storico che si prende molte licenze poetiche, la poesia aleggia nella narrazione facendone acquistare leggerezza e cosi che una storia di dolore morte ignoranza e sopraffazione s’intreccia con l’amore la famiglia e l’ideale sociali di pace. E’ stato invitato al tavolo per portare una testimonianza anche lo scrittore Andrea Leccese autore del libro Maffia & Co – Riflessioni sul capitalismo criminale, vincitore del “Premio Nazionale paolo Borsellino 2009”.
Andrea Leccese ha spiegato che le mafie la camorra non sono solo una questione meridionale, è un pre-concetto, un luogo comune, le grandi organizzazioni mafiose lo abbiamo visto di recente con l’inchiesta “Mafia Capitale. Del resto ‘maffia’, con due effe, è un termine arcaico, toscano, che significava ‘boria’ , avidità arroganza. Le organizzazioni mafiose costituiscono una componente stabile dell’economia globalizzata, in cui esiste un economia mista dove è difficile distinguere il lecito dall’illecito. Occorre una rivoluzione culturale che parta dal basso, accompagnata in modo virtuoso dallo Stato, e la scuola le associazioni, la Chiesa e la società civile devono essere i punti di partenza affinché questo avvenga. All’evento hanno preso parte anche autorità militari i Comandanti delle rispettive stazioni di Carabinieri di Tursi Policoro e anche la testimonianza di Nicola Latronico (Brigatiere Capo Carabinieri) Medaglia d’oro al merito alla carriera vittima vivente al dovere. Anche lui ha dato un sua testimonianza ed ha contribuito alla stesura del libro facendo da tramite tra l’autore e la famiglia con la stessa Vedova Pezzuto.
“Un grande momento cultuale spunto di confronto riflessione e discussione su tematiche e valori importanti e fondamentali della nostra società odierna”.



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