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Recensione libro: " Se muore il Sud" di G.A.Stella e S.Rizzo

5/04/2014

Nel presente libro Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo autori di libri interessanti come La Casta e La Deriva, questa volta affrontano il plurisecolare problema del Sud afflitto da molti problemi come la disoccupazione, la carenza infrastrutturale dal problema della viabilità in diversi tratti, al problema della Pubblica amministrazione molto lenta ed in fase stagnante, al problema della Sanità dove si registrano gravi carenze e disagi per il trasporto degli ammalati da un ospedale all’altro.
Essi affrontano i problemi dell’intero Sud; dalla Campania alla Sicilia, che, malgrado siano belle da un punto di vista paesaggistico e poli di attrattiva di turisti italiani e stranieri, vi è il problema dell’arretratezza economica, con un trend molto alto di disoccupati in particolare giovani che non riescono a trovare lavoro e sono costretti ad emigrare altrove alla ricerca di un lavoro e di condizioni di vita migliori.
Pur essendo stati stanziati dei contribuiti per rilanciare il Sud, la situazione non è cambiata probabilmente o non sono mai arrivati a destinazione oppure sono stati spesi male.
Per non parlare della corruzione politica con un tasso di alti di corruttori e corrotti e soprattutto come si evince dal libro, in questa parte dell’Italia malgrado sia bella da un punto di vista paesaggistico delle bellezze naturali, opera indisturbata la criminalità organizzata dalla Camorra alla Mafia che hanno un giro di affari elevato dalle attività illecite e nessun imprenditore del Nord si sognerebbe di investire in questi posti a rischio.
Dalle statistiche effettuate dai vari Istituti di ricerca emerge un tasso di invecchiamento molto alto a fronte di un tasso molto basso di natalità.
Di questo basso si rischia la desertificazione democratica di molte entità del Sud.
Prendiamo molti paesi dell’entroterra lucano, se dovesse continuare la catarsi demografica, fra qualche anno potrebbero essere estinti.
E dire che questa regione dispone di molte ricchezze naturali: gas naturale, petrolio, Legname e soprattutto acqua, quasi da fare invidia alle regioni del Nord.
Ma la classe politica del posto non è stata in grado di sfruttarle al meglio.
E’ vero che molti studi sulle cause dell’arretratezza del Sud sono ascrivibili all’Unità d’Italia, ma adesso bisogna smetterla di piangerci addosso e bisogna rimboccarci le maniche per contribuire allo sviluppo del meridione come hanno fatto nel Veneto.
E soprattutto creare una classe politica in grado di risolvere questi problemi in quanto se vogliamo una crescita esponenziale dell’Italia, occorre far crescere anche il Sud, con vari interventi: dall’occupazione alle infrastrutture, dallo svecchiamento della Pubblica Amministrazione ed alla creazione di una linea ferroviaria migliore in quanto ve ne sono molte anche in Campania che sono molto inefficienti ed i treni lenti e creare strutture ospedaliere migliori.
In conclusione il libro dei due giornalisti scritto con un linguaggio chiaro e lineare offre importanti spunti di riflessione su un problema che si aggrava sempre di più.




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