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Recensione di “Coca rosso sangue” di Lucia Capuozzi |
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4/05/2013 | Il libro dal titolo “Coca rosso sangue” di Lucia Capuozzi, edito dalla Casa Editrice San Paolo di Milano, è uno straordinario reportage che racconta la sanguinosa guerra in atto in Messico tra lo Stato ed i cartelli della droga: che, a loro volta, sono in guerra tra di loro, avvalendosi dell’alternanza di parti consistenti dello Stato, le quali parteggiano contro lo Stato stesso e contro i cittadini, ora per l’uno, ora per l’altro.
Questa guerra è mossa dalla volontà di controllare i principali business gestiti dai clan criminali, prima fra tutti appunto quello della droga.
La droga( in particolare la cocaina) viene inviata in Europa utilizzando il porto di Gioia Tauro, come snodo logistico, e la ‘ndrangheta, come “partner commerciale”.
L’autrice del libro ha girato le zone calde del Messico come Tijuada, Ciudad Città del Messico ecc… per raccogliere informazione su questo problema.
E dalle testimonianze raccolte ne è emerso un quadro piuttosto agghiacciante della situazione dove vi è un elevato tasso di omicidi e di violenze nei confronti di ragazze.
Ha intervistato anche i cittadini di juarez che si organizzano in gruppi di auto – aiuto per resistere alla violenza, ai migranti latinos vittime di sequestri alle ragazze violentate e alle madri dei desaparecidos, ha incontrato personaggi straordinari (giornalisti, genitori, sacerdoti, vescovi, poliziotti e racconta le loro storie e testimonianze.
La narcoguerra messicana riguarda l’Italia e gli italiani molto più di quanto si pensi.
Non solo perché i narcos fanno affari con la ‘ndrangheta, la quale poi reinveste i guadagni di questi traffici illeciti in attività dell’economia “lecita” ma è proprio la domanda di cocaina che attira dall’Europa ciò che attiva il narcomercato messicano e mondiale, con le tremende violenze ad esso connesse.
Il narcotraffico malgrado si cerci di arginarlo non è stato ancora debellato come l’ndrangheta in Calabria.
Malgrado vi siano gruppi di persone che si sono ribellati a questi soprusi, non sono riusciti ad estirpare questo cancri messicani ed italiani e chi ha avuto la forza di farlo è stato barbaramente ucciso.
Allora ci chiediamo sulla base delle tristi verità riportate dall’autrice del testo, quando sarà estirpata la criminalità organizzata?
Si spera al più presto per creare una società più onesta e pulita.
Biagio Gugliotta
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