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| La storia di Luca (e di molti di noi) nell'ultimo libro di Terenzio Bove |
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5/10/2020 | Una storia apparentemente semplice, in realtà complessa. Semplice perché racconta un micromondo attraverso le storie, i tormenti, le passioni, la fatica, le gioie e le sofferenze di un giovane, Luca; complessa perché queste storie, se universalizzate rispetto alla particolarità che appartiene a quei personaggi, sono abiti di ricercata fattura, in cui ogni ricamo, ogni trama apre al lettore mondi che appartengono a tutti noi, alle nostre esperienze.
E’ questo, per me, ‘’I venditori di fortune’’ di Terenzio Bove, figlio della bellissima e complessa Val d’Agri, dottore di ricerca, autore di saggi, che negli anni ha affrontato problemi legati alla natura e all’agricoltura della sua terra e della sue regione.
Il romanzo narra la storia umana di Luca, nato in una famiglia numerosa e contadina, che, crescendo, sentirà sempre più forte la sensazione di chi si trova al centro tra l’amore verso le radici e la necessità di allontanarsene, quando l’età della speranza lascerà spazio alla disillusione.
Anche il padre di Luca, tra quelli legati alla sua terra e al suo mondo rurale, finì per cadere nel tranello dei sostenitori del finto progresso, cedendo parte dell’azienda per la costruzione di alcuni impianti industriali. E Luca, quando lo seppe, andò via disgustato sputando in terra, poiché ricevette una lezione importante che gli condizionò la vita.
Le storie di Luca e degli altri personaggi attraversano argomenti sociali, di denuncia e di forte attualità che vengono snocciolati raccontando donne, uomini e comunità. Uno spaccato reale e realistico di una terra, nel quale sarà molto facile riconoscersi.
In copertina ‘’Luca e la sua valle’’ è un dipinto, olio su tela, di Luisa Tamburrino.
Un’ultima cosa: il libro è dedicato a Rocco Brancati, un giornalista scomparso troppo presto, che ha raccontato la terra lucana e i suoi tesori di storia e cultura e che, per primo, come spiega Bove, dopo aver letto la bozza del romanzo, incoraggiò l’autore ad andare avanti. Ed è dedicato anche alle donne a agli uomini ‘’di buona volontà che combattono tutti i giorni contro il dilagare dell’iniquità del mondo’’.
Mariapaola Vergallito
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