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| Montemurro: ‘Tutte le Poesie’ di Sinisgalli presentate nel suo borgo natale |
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1/08/2020 | Il 5 agosto alle 21:30, nell’ambito della rassegna estiva “Le Muse di Sinisgalli nell’Orto di Merola”, organizzata a Montemurro dalla Fondazione Lonardo Sinisgalli, sarà presentato il volume che raccoglie “Tutte le poesie” di Leonardo Sinisgalli, ripubblicate nel marzo scorso da Mondadori tra gli Oscar Baobab, i cui diritti sono stati acquistati grazie al contributo del Fondo etico della Bcc Basilicata.
Nel volume, curato da Franco Vitelli dell’Università di Bari, cui è affidata anche l’introduzione al testo, confluiscono le raccolte Cuore (1927) prima opera giovanile in autoedizione, le mondadoriane Vidi le Muse (1943), I nuovi Campi Elisi (1947), La vigna vecchia (1956), L'età della luna (1962), Il passero e il lebbroso (1970), Mosche in bottiglia (1975), Dimenticatoio (1978), ma anche le Imitazioni dall’Antologia Palatina (1980), Come un ladro (1979) e Più vicino ai morti (1980)
L’opera è un viaggio attraverso le diverse stagioni poetiche e umane di Sinisgalli, a cominciare dalla sua raccolta “preistorica”, Cuore, nella quale per molto tempo non si è riconosciuto. Una poesia sempre più impura, contaminata con la prosa, e che somma reale e immaginario, come sintetizzato nella celebre formula teorizzata da Sinisgalli, a+bj (“dove a e b sono quantità reali e j l’unità immaginaria”). Consacrato poeta da Ungaretti, in diverse raccolte Sinisgalli mette in versi la sua vicenda autobiografica, attraverso un recupero mitico della terra natia, la stessa di Orazio, che è anche il luogo della sua speciale epifania poetica. La storia personale e universale – dalla guerra allo sbarco sulla luna, con l’avvento della tecnologia – lascia tracce nei suoi versi, facendosi specchio di dilemmi e tormenti. Lo spartiacque dei cinquant’anni e della piena maturità artistica, danno il via a un nuovo corso, con una composizione che diventa breve e frammentaria. Un segnale di crisi, percepito nelle ultime raccolte come perdita dell’energia vitale e dell’ispirazione poetica, coincidente con la morte della moglie, Giorgia De Cousandier.
A chiusura del volume Vitelli – che Sinisgalli volle espressamente quale curatore delle sue poesie – inserisce una ricca sezione dedicata alle notizie filologiche sulle raccolte e sui testi, di cui ricostruisce la storia, corredandola della descrizione delle testimonianze manoscritte di cui ha notizia, con l’obiettivo di suscitare una “partecipazione suggestiva all’officina di Sinisgalli”.
Con la pubblicazione delle Poesie, si completa la trilogia mondadoriana aperta dal Furor mathematicus (a cura e con un saggio di Gian Italo Bischi) e proseguita con la raccolta dei Racconti (a cura e con un saggio di Silvio Ramat). Una straordinaria operazione culturale che dopo oltre 40 anni restituisce alla collettività le principali sfaccettature di un personaggio complesso e multiforme come Leonardo Sinisgalli, dando concretezza alla profezia, che lo stesso poeta aveva auspicato nella sua epigrafe: “Risorgerò fra tre anni / o tre secoli tra raffiche / di grandine nel mese / di giugno”.
Si ringrazia per questo l’erede testamentaria di Sinisgalli, la dott.ssa Ana Maria Lutescu.
La presentazione, moderata dal presidente della Fondazione, Mimmo Sammartino, sarà aperta dai saluti del sindaco di Montemurro, Senatro Di Leo, del Presidente della Provincia di Potenza, Rocco Guarino, della Rettrice dell’Università degli Studi della Basilicata, Aurelia Sole, del responsabile della comunicazione della Bcc Basilicata, Fabio Amendolara. Interverranno il critico letterario, Goffredo Fofi, e il curatore del volume, Franco Vitelli dell’Università degli studi di Bari. Il dibattito sarà accompagnato dalla lettura delle poesie di Sinisgalli a cura dell’attore Antonio Petrocelli e dagli intermezzi musicali di Giovanni Montecalvo al pianoforte e Lorenzo Mussuto alla chitarra. Chiuderà l’incontro il presidente del Consiglio Regionale, Carmine Cicala. |
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