Per affrontare l’emergenza idrica Cia-Agricoltori, facendo seguito ad una serie di iniziative promosse sul tema della gestione dell’acqua, e a seguito della riunione del Gruppo di lavoro interregionale sulle risorse idriche dell’Appennino meridionale, svoltasi a Napoli il 26 settembre scorso, come prima tappa della “Carovana dell’acqua”, ha conferito a Donato Di Stefano l’incarico di coordinatore del gruppo con il compito di raccogliere le istanze provenienti dai territori e di promuovere occasioni di incontro e confronto tra i rappresentanti di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Molise. Inoltre, avrà il compito di favorire relazioni e momenti di dialogo esterni con soggetti istituzionali e con operatori dotati di competenze nella gestione e pianificazione dei servizi idrici, così da rafforzare la presenza e la proposta di Cia sui temi strategici legati all’acqua e alla gestione sostenibile delle risorse idriche nell’Appennino meridionale. Tutto ciò con l’obiettivo di costruire dal basso un forte posizionamento di Cia sul tema dell’acqua, utile a rappresentare e portare le nostre istanze ai diversi livelli istituzionali — europeo, nazionale, regionale e locale — e a consolidare il ruolo dell’Organizzazione come interlocutore autorevole nelle politiche per la gestione integrata e sostenibile delle risorse idriche. “La responsabilità di coordinare le tematiche afferenti la risorsa idrica per le Regioni del sud Italia che coincidono con il Distretto idrografico dell'appennino meridionale – spiega Donato Distefano - risponde ad una logica e ad una strategia che CIA Agricoltori italiani vuole mettere in campo sul territorio nazionale sia sul versante della proposta progettuale ed economica ma anche sul versante professionale e sindacale. Consapevoli della importanza della risorsa per Cittadini, economie, imprese e territori in un tempo dove le questioni climatiche e quelli ambientali oltre che quelli sociali e sanitari assumono centralità e grande rilevanza per la qualità della vita e la coesione delle Comunità e di territori.
Consapevoli che bisogna dialogare in una logica di area vasta e di interconnessioni sempre più stringenti fra territori, settori economici e assetti sociali e demografici, abbiamo intrapreso la grande questione della risorsa idrica con la carovana dell'acqua quale componente centrale di nuovi modelli sussidiari e nuove forme di co-progettualità del produrre e del vivere sociale”.
Di qui le prime proposte: il piano invasi deve essere accompagnato da un impattante programma di efficientamento delle reti e dei sistemi di consegna e distribuzione delle reti mirate e da complementari opere di laminazione che assumono importanza strategica nel sistema di raccolta, rilascio e consegna anche per effetto dei cambiamenti climatici.
A tutto questo – sottolinea Distefano - è opportuno aprire un qualificato e permanente confronto con i vari soggetti deputati alla governance della risorsa che oltre ad essere utilizzata in modo responsabile e razionale va governata secondo principi di equilibrio e sostenibilità per agganciare il contenuto e le opportunità anche finanziarie dettate dalle linee guida emanate dall'UE sulla impegnativo dossier che riguarda la “strategia per la resilienza idrica” che richiama quattro macro obiettivi di cui uno non vincolante: Ripristinare e proteggere il ciclo delle acque; costruire un'economia water-smart insieme a cittadini e attori economici; garantire la risorsa a prezzi accessibili con gestioni sicure e sostenibili. Obiettivo non vincolante: entro il 2030 migliorare l'efficienza idrica almeno del 10% in termini di risultati sulle dispersioni, sui consumi e sulla capacità di accumulo. Il lavoro di raccordo – dice infine il dirigente Cia - vuole mettersi in sintonia con questi macro obiettivi e contribuire come mondo agricolo in dialogo permanente con tutti gli attori della governance di fornire il nostro contributo come tutori dell'ambiente e del territorio ma anche come fruitori.