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Melfi ricorda il Brigadiere Antonio Cezza nel 35° anniversario del suo eroico sacrificio |
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23/07/2025 |
|  Nel pomeriggio di ieri 22 luglio, in una cornice di profonda commozione e rispetto, la città di Melfi ha reso omaggio al Brigadiere dei Carabinieri Antonio Cezza nel 35° anniversario della sua tragica scomparsa. Presso la suggestiva Villa Comunale “A. Sibilla”, luogo del suo estremo sacrificio, si è svolta una solenne cerimonia di commemorazione in memoria di un Carabiniere che ha onorato il giuramento fino all'ultimo respiro. Era il 17 luglio 1990 quando il Brigadiere Antonio Cezza, nato a Cursi, in provincia di Lecce, il 15 febbraio 1964 e in forza all’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Melfi, pur libero dal servizio e in abiti civili, non esitò un istante a intervenire in una violenta rissa scoppiata proprio in quei giardini pubblici, proprio dove oggi si erge una Stele posta a perenne memoria. Conscio che un Carabiniere non è mai "fuori servizio", con straordinario sprezzo del pericolo si interpose tra la minaccia e la comunità, confrontandosi con un noto malvivente armato di fucile. Fu in quel drammatico istante che l'aggressore esplose diversi colpi, ferendolo mortalmente al volto. Nonostante gli immediati soccorsi e i disperati tentativi di salvargli la vita, il giovane Brigadiere Cezza si spense cinque giorni dopo all'Ospedale di Potenza, all'età di soli 26 anni. Il suo gesto di eroismo gli valse la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria, con la seguente toccante motivazione che ne esalta la grandezza: “Sottufficiale addetto al Nucleo Operativo e Radiomobile di Compagnia, in data 17 luglio 1990, appreso che in giardini pubblici era in atto una grave rissa, sebbene libero da servizio e in abiti civili, interveniva prontamente e insieme ad altri militari. Intercettato noto pregiudicato, armato di fucile e in atteggiamento minaccioso, lo affrontava con grande sprezzo del pericolo, precedendo i commilitoni. Veniva ferito mortalmente dalla ravvicinata azione di fuoco da parte del malvivente a cui aveva intimato la resa. Fulgido esempio di elette virtù militari, altissimo senso del dovere e di generoso altruismo fino al supremo sacrificio”. Alla cerimonia hanno preso parte, oltre a Giuseppe Cezza, fratello del decorato e al Colonnello Luca D’Amore, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Potenza, le Autorità Provinciali e Locali, il presidente regionale dell’A.N.C. Generale Finelli, il Capo di Gabinetto della Prefettura di Potenza dott. Gerardo Quaranta, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Colonnello Michele Onorato e Giuseppe Maglione, Sindaco di Melfi. Dopo la solenne deposizione di una corona di alloro presso la Stele commemorativa nella Villa Comunale, si è tenuta la Santa Messa di suffragio nella Basilica Cattedrale, officiata da S.E. Mons. Ciro Fanelli, Vescovo della Diocesi di Melfi - Rapolla - Venosa. L'Arma dei Carabinieri ha reso gli onori al suo eroe con una nutrita partecipazione di militari della Compagnia di Melfi, del Comando Provinciale di Potenza, del Comando Legione "Basilicata" e dei colleghi in congedo della locale Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri a lui intitolata come la vicina caserma "Antonio Cezza", sede della Stazione di San Nicola di Melfi. A loro si sono uniti gli appartenenti all’Anfor e alle altre analoghe Associazioni del territorio nonché personale del Commissariato di Melfi, della Polizia Stradale di Melfi e della Compagnia della Guardia di Finanza di Rionero in Vulture, nonché i rappresentanti della Polizia Penitenziaria, Polizia Municipale e dell'Amministrazione Comunale. Una folta rappresentanza di cittadini ha voluto unirsi alle Autorità dimostrando, con il proprio commosso raccoglimento, la profonda gratitudine e ammirazione per l'estremo sacrificio compiuto dal Brigadiere Cezza. Un uomo di straordinario coraggio, animato da altissimi valori etici e morali, che ha incarnato l'essenza dell'essere Carabiniere, spingendosi sino al supremo sacrificio per servire lo Stato e onorare il suo giuramento. La sua memoria rimarrà per sempre un faro di dedizione e abnegazione. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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