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E' morto operaio 35enne dopo incidente sul lavoro a Tito

15/06/2025



Non ce l’ha fatta Ferdinando Roma, l’operaio 35enne di Pignola rimasto gravemente ferito lunedì scorso in un incidente sul lavoro alla Patrone e Mongiello, azienda di Tito Scalo per la quale lavorava. L’uomo era rimasto schiacciato da una pressa, riportando traumi gravissimi alla testa e a un braccio. Ricoverato in condizioni critiche all’ospedale San Carlo di Potenza, è deceduto nelle scorse ore. La dinamica dell’incidente è ancora da chiarire: sulla vicenda la Procura di Potenza ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.


-Ferdinando è rimasto gravemente ferito lunedì scorso, durante un incidente sul lavoro nello stabilimento della Patrone & Mongiello di Tito Scalo, dove lavorava. Schiacciato da una pressa, ha riportato traumi gravissimi alla testa e a un braccio. Dopo giorni di agonia, non ce l’ha fatta. “La sua morte – sottolinea Gerardo Evangelista, segretario della FIM CISL – rappresenta l’ennesima sconfitta per la società e per tutti coloro che hanno a cuore il mondo del lavoro. Ferdinando, come tante altre vittime sul lavoro, è il termometro di un sistema che va profondamente ripensato. Non possiamo continuare a contare feriti, invalidi e morti come se fossero numeri.” “Servono soluzioni nuove, efficaci, basate su prevenzione reale, formazione, investimenti mirati e anche tecnologie come l’intelligenza artificiale. Non è ammissibile morire sul lavoro, soprattutto in una terra come la nostra dove il lavoro manca.” Sulle cause dell’incidente è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Potenza per fare piena luce sulla dinamica. “Ma la responsabilità morale – conclude Evangelista – è di tutti noi. Perché in questi casi non basta individuare una causa o un colpevole: se non cambiamo radicalmente il modo in cui affrontiamo il tema della sicurezza sul lavoro, continueremo a piangere tragedie che si potevano e si dovevano evitare.”


-«L’ennesimo infortunio mortale richiama tutti al senso di responsabilità e all’impegno collettivo per porre fine a questa inaccettabile scia di sangue Siamo di fronte a un’emergenza straordinaria che continua a mietere vittime innocenti. Occorre potenziare gli organismi ispettivi e di controllo, ma è anche necessario mettere in campo interventi strutturali per la prevenzione e la diffusione della cultura della sicurezza. Per questo consideriamo fondamentale la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese come leva per rafforzare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e prevenire il ripetersi di queste tragedie». È quanto dichiara il segretario generale della Cisl Basilicata, Vincenzo Cavallo, a seguito della morte oggi al San Carlo di Ferdinando Roma, l’operaio 35enne rimasto gravemente ferito il 9 giugno nell’azienda metalmeccanica Patrone e Mongiello di Tito.

Palumbo (Ugl Potenza):”Vicini alla famiglia di Ferdinando Roma, il 35enne morto di Pignola”.


“A nome dell’Ugl esprimo profonda tristezza e vivissime condoglianze  alla famiglia del lavoratore Ferdinando Roma, morto oggi nell'ospedale San Carlo di Potenza, l'operaio di 35 anni rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro avvenuto il 9 giugno scorso nell'azienda ‘Patrone e Mongiello’ di Tito (Potenza) schiacciato da una pressa. Bisogna investire con decisione nella cultura della prevenzione e della sicurezza, a partire dalla formazione nelle scuole. L’Ugl continuerà a battersi per chiedere maggiori tutele a garanzia dell’incolumità di ogni lavoratore”.


E’ quanto dichiara Giuseppe Palumbo, Segretario Provinciale dell’Ugl Potenza per il quale, “poniamo come sempre piena fiducia sull’operato della Procura della Repubblica di Potenza che ha aperto un'inchiesta, condotta dai Carabinieri del Comando provinciale del capoluogo lucano, si tratta dell’ennesimo, inaccettabile incidente che conferma l’urgenza di un impegno comune per fermare quella che è ormai un dramma quotidiano nei luoghi di lavoro. È fondamentale un’azione congiunta delle istituzioni e delle parti sociali per rafforzare la prevenzione e rendere più sicuri i luoghi di lavoro. Servono controlli più efficaci e capillari, ma anche un maggiore coordinamento attraverso l’incrocio delle banche dati degli enti preposti. L’ennesimo infortunio sul lavoro accaduto ripropone l’urgenza di alzare l’asticella delle politiche per la salute e la sicurezza sul lavoro. Vanno intraprese azioni più incisive sul piano della prevenzione e della cultura della sicurezza, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese. Su questi temi siamo sicuri che anche la Regione Basilicata svolgerà un ruolo importante collegando, ad esempio, l’erogazione di finanziamenti e sovvenzioni a percorsi partecipati di certificazione della qualità del lavoro con il coinvolgimento delle parti sociali sul modello di quanto si sta facendo nel comparto agricolo e non solo. Fiduciosi nella piena luce con le indagini per ricostruire l’accaduto e le relative responsabilità e – conclude Palumbo – tutta l’Ugl Potenza si stringe intorno alla famiglia di Ferdinando Roma, dell’ennesimo operaio morto  sul lavoro”.


 


 




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