La criminalità organizzata in Basilicata si sviluppa in un contesto fortemente influenzato dalle mafie delle regioni confinanti, come la ‘ndrangheta calabrese, la camorra campana e le organizzazioni pugliesi. In questa regione, le attività illecite si concentrano principalmente sul traffico di stupefacenti, che viene gestito attraverso collegamenti strategici con la Puglia e la Calabria, nonché sul controllo economico e sociale del territorio, realizzato tramite corruzione, intimidazione e investimenti illeciti. Nella provincia di Matera, i clan sono strettamente collegati a reti criminali dedite al traffico di droga, che utilizzano basi logistiche per stoccare e distribuire gli stupefacenti.
Questo territorio è un punto cruciale per lo spaccio, con rifornimenti provenienti da città limitrofe come Altamura e un’organizzazione capillare che coinvolge anche l’uso di strumenti tecnologici per eludere le forze dell’ordine. In provincia di Potenza, invece, si osserva una presenza più articolata di gruppi locali, che mantengono rapporti con le principali organizzazioni mafiose campane e calabresi.
Qui, oltre al traffico di droga, emergono attività legate alla gestione illecita di appalti pubblici, alla corruzione e all’accumulo di beni patrimoniali sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati. Inoltre, l’intimidazione mafiosa si manifesta con episodi di violenza mirati a consolidare il controllo del territorio. Le forze dell’ordine e la magistratura hanno intensificato le loro operazioni, puntando su sequestri patrimoniali, arresti e provvedimenti interdittivi antimafia, con l’obiettivo di contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata sia nell’economia legale sia nella gestione amministrativa. Tuttavia, la situazione mostra quanto siano radicati i legami tra i clan locali e le reti criminali più ampie, rendendo necessario un continuo monitoraggio e un intervento coordinato su più livelli.
CLICCA PER LEGGERE LA RELAZIONE