|
Basilicata. Consiglio regionale sciolto per mancanza del numero legale |
---|
9/07/2024 |
|  Il Consiglio regionale della Basilicata, convocato in seduta straordinaria per oggi alle ore 16:00, non si è tenuto per mancanza del numero legale. Il presidente dell’Assemblea, Marcello Pittella, dopo aver proceduto alla seconda chiama, ha sciolto i lavori. Sono risultati presenti in Aula consiliare, nove consiglieri su 21: Araneo, Cifarelli, Cupparo, Lacorazza, Marrese, Morea, Pittella, Polese e Verri. Il Consiglio regionale della Basilicata era stato convocato, in seduta straordinaria, ai sensi dell'art. 32, comma 1 dello statuto regionale, con al primo punto all’ordine del giorno dell’Assemblea gli adempimenti, eventuali, per dare esecuzione alle disposizioni di cui all’articolo 23 (Supplenza e surroga dei Consiglieri Assessori) della legge regionale n. 20/2018 (Sistema di elezione del Presidente della Giunta e dei Consiglieri regionali). I lavori dell’Assemblea regionale dovevano proseguire con la discussione relativa alla legge n. 86 del 26 giugno 2024 riguardante le “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’art.116, terzo comma, della Costituzione”. Successivamente, all’attenzione dell’Aula, ci sarebbe stata la discussione e deliberazione circa lo “Schema delibera Consiglio regionale – Proposta di referendum abrogativo ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione”; richiesta, ai sensi dell’art. 32 dello Statuto regionale, dai consiglieri Marrese, Araneo, Bochicchio, Chiorazzo, Cifarelli, Lacorazza, Verri, Vizziello. Ultimo punto all’ordine del giorno, la mozione: “Ricorso contro il d.d.l. Calderoli dinanzi la Corte Costituzione e possibilità di promuovere referendum abrogativo ex art.75 Cost.”, di iniziativa dei consiglieri Araneo, Verri, Cifarelli, Marrese, Lacorazza, Bochicchio e Vizziello. |
CRONACA
SPORT
|
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
 |