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Violenza sessuale, autista del 118 condannato a 7 anni |
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3/10/2023 |
|  Il Tribunale di Potenza ha condannato in primo grado a 7 anni, con interdizione dal pubblico servizio, un autista del 118 Basilicata, accusato di aver violentato un'infermiera con cui prestava servizio notturno in una postazione della Val d'Agri, nel febbraio 2022. “La condanna a 7 anni e l’interdizione dal pubblico servizio dell’autista del 118 dell’Asp per violenza sessuale, mette un punto fermo su una vicenda dolorosa che ha coinvolto in modo tragico la vittima di abusi, che porterà per sempre con sé un carico di sofferenza, ma che coinvolge ciascuno di noi, richiamandoci alle nostre responsabilità” - commenta la Funzione Pubblica Fp Cgil - “ ci siamo stretti alla lavoratrice che, con immaginabili difficoltà, ha denunciato l’accaduto, senza tuttavia che scattasse davvero quella rete di condanna e indignazione collettiva che ci si attende in casi del genere. Ci siamo associati da subito alla sua rabbia e al suo dolore, ritenendo inammissibile che una donna debba subire molestie e violenza ed inaccettabile che questo accada sul luogo di lavoro, durante un turno di lavoro, da parte di un collega. “ “Questa storia è una pagina nera che rischia, in maniera assolutamente errata, di macchiare l’immagine di operatori al servizio della salute pubblica, - continua Fp Cgil - ogni giorno impegnati per salvaguardare le cure e l’integrità fisica e psicologica della popolazione. Una ferita profonda che ha bisogno, per essere curata, sicuramente di un cambio di passo culturale, ma che esige, nell’immediato, interventi decisi e concreti atti a tutelare la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Pertanto ritorniamo a chiedere, come già fatto nell’imminenza dell’accaduto, all’azienda sanitaria l’istituzione di un tavolo per condividere un protocollo sulla sicurezza degli operatori, prevedendo un sistema stringente di controlli, e il coinvolgimento dei lavoratori per la sicurezza per integrare in maniera più incisiva nel documento di valutazione dei rischi aziendale il rischio di violenza e molestie anche di genere esattamente come ogni altro rischio connesso all’ambiente lavorativo, individuando le relative misure di prevenzione e protezione. È necessario garantire sicurezza.” |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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