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Mercure: i dubbi dell’avvocato Bonafine in una lettera ai presidenti delle Regioni e del Parco

17/09/2023



Le voci contro la Centrale del Mercure non si silenziano, anzi si alzano nuovamente soprattutto in un momento così particolare per l’impianto recentemente già al centro di polemiche per la decisione di Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, di interrompermene l’attività in seguito all’approvazione del suo organo esecutivo del piano del Parco del Pollino. Adesso la decisione finale spetta alla Giunta Bardi, sulla quale sono già state esercitate pressioni dai parlamentari lucani di Fratelli d’Italia, favorevoli invece alla prosecuzione.


L’avvocato Enzo Bonafine, in nome e nell’interesse dell’associazione Radar, ha indirizzato una massiva proprio ai governatori delle regioni Calabria e Basilicata, al presidente facente funzioni dell’Ente Parco Nazionale del Pollino ed al presidente dell’Osservatorio ambientale, che monitora l’attività della Centrale del Mercure, per conoscere: “le specifiche attività di controllo ambientale compiute ed i relativi esiti; le specifiche attività di controllo compiute, per l’Osservatorio, dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Imaa-Cnr, nonché i relativi esiti; i nominativi (già invano richiesti) di tutti i destinatari degli emolumenti corrisposti dall’Osservatorio al personale di cui ha dichiarato di avvalersi (addetto segreteria, consulente contabile/amministrativo, perito chimico, ingegnere civile) con indicazione dei criteri in forza dei quali - scrive ancora Bonafine - tali soggetti sono stati selezionati, della sede, delle modalità di svolgimento e delle attività da essi prestata nonché dei compensi percepiti, evidenziando (ove non fosse sufficiente la destinazione di interesse pubblico dei relativi fondi) che tali dati sono necessari per verificare la congruità del rapporto di spesa, che allo stato appare decisamente sbilanciato registrando costi dell’apparato amministrativo e delle consulenze incredibilmente sproporzionati rispetto agli insignificanti interventi di controllo effettuati e, dunque, del corretto svolgimento delle finalità di tutela ambientale”.


Bonafine, come spiega, “anche a seguito delle istanze conoscitive di Radar”, ha “dubbi” rispetto “alle recenti dichiarazioni pubbliche di alcuni politici” che “hanno garantito vengano effettuati continui ed efficienti controlli sugli effetti inquinanti” e motiva la sua posizione con un “non è dato sapere in forza di quali dati”.


E, sottolinea Bonafine, “parrebbe che l’Osservatorio ambientale, finanziato con 100mila euro annui, non abbia svolto alcuna effettiva opera di monitoraggio”.


L’Osservatorio ambientale valle Mercure è un’associazione con sede a Castrovillari, che nacque in seguito all’accordo Mise del 2014 - che scade l’anno prossimo e che introdusse anche le compensazioni per le due regioni, il Parco e diversi comuni tra cui quelli lucani di Lauria, Castelluccio Inferiore e Superiore e quelli calabresi di Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno e Papasidero - con lo scopo di monitorare, appunto, l’attività della Centrale fino al 31 dicembre del 2024 ed era finanziato interamente da Enel, allora proprietaria dell’impianto (oggi del gruppo Sorgenia). Proprio per quest’ultimo aspetto, la sua attività ha sempre suscitato perplessità e polemiche per un sistema fondato su un controllato che provvede alle spese del controllore.


Il cda è composto da 7 membri: il presidente dell’Ente Parco; un rappresentate per la Regione Calabria ed uno per la Regione Basilicata; il sindaco del Comune di Laino Borgo (dove ha sede la centrale) o un suo delegato; un rappresentate dei sindaci e due rappresentati delle associazioni sindacali, uno per regione.


La qualifica di socio, invece, può essere assunta anche da semplici persone fisiche e possono diventarlo i comuni di Rotonda e Viggianello, storici oppositori dell’insediamento a biomassa, esclusi invece dagli ingenti proventi delle compensazioni. Fino alla sue dimissioni, l’organo era presieduto da Paolo Campanella, ex sindaco di Castelluccio Inferiore, mentre, adesso, è guidato ad interim da Valentina Viola, presidente facente funzioni anche dell’Ente Parco Nazionale del Pollino. Lo stesso Bonafine chiede anche di conoscere “quali siano le criticità emerse nell’incontro del 13.09.21 riferite alla relazione a firma della dottoressa Rosa Anna Cifarelli e se le stesse siano ancora attuali ovvero se, come e quando siano state superate”. “Inoltre - aggiunge l’avvocato - chiedo di conoscere la tipologia dei filtri impiegati per il contenimento delle polveri prodotte dall’impianto, la data dell’ultima sostituzione e la frequenza della stessa, i livelli di diffusione registrati, le verifiche eventualmente svolte sugli effetti prodotti”.


Il rappresentante di Radar chiede infine, “se e quali interventi di vigilanza sull’operato dell’Osservatorio siano stati attuati dal presidente del Parco e dal presidente dell’Osservatorio, nella loro qualità di titolari di posizioni di garanzia, nonché se e quali interventi siano mai stati sollecitati dai sindaci dei comuni che ricevono le compensazioni finanziarie, ovvero dagli assessorati regionali all’Ambiente di Calabria e Basilicata”. Bonafine termina sollecitando “l’autorevole interessamento del presidente della Regione Calabria per l’intelligente e coraggiosa posizione assunta sulla evidente incompatibilità, logica e giuridica, della presenza di un tale impianto in un’area protetta” e “del presidente della Regione Basilicata per il convincimento che il suo apprezzato rigore morale saprà imporre l’interesse collettivo sulle logiche di parte”.


Alla “stregua degli elementi acquisiti”, il legale si riserva “ogni eventuale azione”.


 


Gianfranco Aurilio


Lasiritide.it




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