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Frana Maratea: ''no a soluzioni tampone''

3/12/2022



“Se un mezzo pesante deve arrivare oggi a Maratea è costretto a passare per Trecchina, attraverso un tragitto tortuoso e pericoloso in molti punti. Per quanto riguarda l’accesso dal lato sud, da Praia, sappiamo di cosa parliamo, mentre, dal lato nord, ci sono i lavori in corso per le gallerie ed il traffico è regolato da semaforo. Per cui, la nostra viabilità è in condizioni drammatiche. Speriamo non accada mai, ma se mai ci fosse un crollo in località “Curzo”, che si trova prima di Trecchina, allora a Maratea ci si potrebbe arrivare solamente con l’elicottero. E si tenga presente che due anni fa, anche se di lieve entità, si era verificato un evento proprio in questa zona”. Quelle di Manuel Chiappetta, delle imprese di pesca di Maratea, sono parole che esprimono forte preoccupazione e piuttosto eloquenti circa la situazione in cui versa attualmente la viabilità dopo la frana di mercoledì scorso: attività turistiche e commerciali e le stesse scuole, rischiano gravi disagi.


“Inoltre - prosegue Chiappetta, che ritiena la questione diventi “di carattere nazionale” - ci sono anche le difficoltà enormi per il traffico scolastico dalla Calabria per l’alberghiero, il nautico, lo scientifico o l’artistico.


Tanto che qualche alunno delle prime classi sta già pensando di cambiare scuola. I tempi ci preoccupano tantissimo poiché, nel 2006, la strada rimase chiusa per otto mesi per una frana nello stesso punto ma di proporzioni molto inferiori”. Analoghe preoccupazioni arrivano dal comitato civico SS18, nato lo scorso anno dopo l’avvio dei lavori per la realizzazione delle gallerie sul tratto a nord che interessa Acquafredda.


“Abbiamo partecipato alla riunione di Castrocucco - ci dice Nadia Oliva, presidente del comitato - e le preoccupazioni sono comuni a cittadini ed operatori turistici. I tempi si prevedono lunghi, ma ci impegneremo affinché si evitino lungaggini burocratiche. Per questo spingeremo il più possibile, anche se ci rendiamo conto delle difficoltà. La situazione nel territorio è di grande disagio e non servono soluzioni tampone, ma ad ampio respiro. Per quanto riguarda la SS18, dopo i disagi nella parte nord per le gallerie, e su questo ci riuniremo a breve col nuovo direttivo, adesso ci sono anche nella parte sud. Ma come comitato abbiamo sempre detto che siamo presenti e pronti ad attivarci per i problemi che riguardano tutta Maratea”.


Le posizioni espresse nell’incontro di ieri a Castrocucco, in tutti gli interventi della società civile, sono andate verso la volontà di ricercare un’unione di comunità, capace di stimolare al meglio le parti tecniche e politiche interessate dalle criticità del dissesto idrogeologico dell’area. Intanto, nell’attesa della relazione dei geologici circa la messa in sicurezza del pendio collassato, sono ancora in corso gli interventi di ripristino delle reti idriche, fognarie ed elettriche danneggiate dai massi. Per permettere agli studenti di ricersi a scuola senza eccessivi disagi, sono state incrementate le corse degli autobus: in precedenza, il sindaco Daniele Stoppelli aveva inoltrato a Trenitalia la richiesta di un incremento delle fermate. Lo stesso primo cittadino ha fatto sapere di aver chiesto alla Regione un’anticipazione sui ristori per le famiglie e le attività colpite dalla colata di fango e detriti dello scorso 13 ottobre.


 


Gianfranco Aurilio


Lasiritide.it




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