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Relazione Dia: ''in Basilicata la mafia si è adattata e mimetizzata''

2/10/2022



''In Basilicata la capacità di adattamento e mimetizzazione della criminalità mafiosa emerge dalle numerose interdittive antimafia che offrono la percezione del rischio di inquinamento mafioso nell’economia del territorio soprattutto nei confronti delle aziende indebolite dalla contingente crisi economica legata alla pandemia da Covid-19''


E' la parte introduttiva, nel capitolo che riguarda la Basilicata, della relazione della Direzione Investigativa Antimafia relativa al secondo semestre del 2021. 


 


''Il protrarsi della situazione epidemica infatti se da un lato ha indebolito il tessuto produttivo e il benessere delle famiglie, dall’altro ha affinato la strategia delle organizzazioni criminali allo scopo di proporsi come sostegno attivo a imprese in difficoltà e in crisi di liquidità trasformando l’originale impiego della violenza e della minaccia in schemi di sopraffazione economica gestiti attraverso la creazione o lo sfruttamento di un reticolo di relazioni affaristiche e collusive.


In tale scenario, tra l’altro, il riconoscimento e l’attenzione verso i fenomeni criminali quali usura ed estorsione, che potrebbero essere alimentati da questo momento di tangibile difficoltà economica, hanno portato al rafforzamento della rete interistituzionale per una veloce e razionale attività di supporto alle vittime di tali di reati. Significativi al riguardo le sottoscrizioni dei Protocolli d’Intesa tra le Prefetture di Matera e Potenza e la “Fondazione Nazionale Antiusura Interesse Uomo onlus” nell’ambito del progetto “Economie di libertà” finanziato dal Ministero dell’Interno5 . Altrettanto emblematico è stato l’incontro tra la DIA e la filiale della Banca d’Italia di Potenza in occasione del convegno sul tema del riciclaggio tenuto presso il Teatro Stabile di Potenza il 4 ottobre 2021. Nel simposio sono state affrontate le tematiche relative al reinvestimento del denaro proveniente dai traffici illeciti soprattutto a fronte degli ingenti flussi finanziari del PNRR che potrebbero esasperare l’azione infiltrativa della criminalità organizzata.


 


(…) Sempre in provincia di Potenza ugualmente allarmante è il quadro di situazione nella zona di Lagonegro che rappresenterebbe l’unico territorio in cui la criminalità autoctona si sarebbe sostanzialmente ritirata cedendo il passo ad un’organizzazione proveniente da un’altra regione vale a dire il clan ‘ndranghetista dei MUTO di Cetraro (CS). L’area infatti sarebbe ora divenuta rotta obbligatoria per il transito di droga e di armi da parte di organizzazioni criminali calabresi. (…) 


La situazione più critica permane comunque quella della provincia di Matera dove continua ad essere condizionata dalla capacità del clan SCHETTINO di infiltrarsi nel tessuto economico legale mediante società di comodo o acquisendo il controllo di settori economici produttivi sul territorio oltre che investendo gli operatori economici presenti sul mercato con metodi tipicamente mafiosi nel tentativo concreto di riciclare i proventi derivanti dalle attività illecite. (…)''


 


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