Lo scorso 28 febbraio il Consiglio dei Ministri ha disposto lo Stato di emergenza fino al 31 dicembre di quest’anno, per soccorrere e accogliere i profughi. Successivamente, sono state emanate due ordinanze del capo della Protezione civile che declinano le linee di intervento generali, che devono essere coordinate a cura del commissario delegato della Regione Basilicata, che è il presidente, e dalle Prefetture di Potenza e di Matera. Ieri, Bardi ha emesso l’ordinanza di nomina dei soggetti attuatori, che devono curare questa fase emergenziale, che sono, oltre il sottoscritto come dirigente dell’Ufficio di protezione civile, i dirigenti generali dell’Asp e Asm».
Sono parole di Giovanni Di Bello, dirigente dell’ufficio speciale della Presidenza della Giunta.
“Si sono già tenuti incontri di coordinamento sia in Prefettura che in Regione - prosegue Di Bello - per stabilire quali sono le azioni di pro-attività da mettere in campo. E si parla di pro-attività poiché ancora non conosciamo i numeri che derivano dai piani di distribuzione di coloro che arriveranno in Basilicata. Ma in previsione di un afflusso massiccio, dobbiamo prepararci a riceverli partendo dal trasporto e dall’alloggiamento temporaneo in un hub regionale, che stiamo pensando di allocare tra Potenza e Tito. Questo hub - conclude il dirigente - consentirà l’accoglienza per le prime 48 o 72 ore e, partendo dall’identificazione, ci permetterà di compiere tutte quelle operazioni per avviare una campagna di screening sanitario poiché sappiamo che arriveranno tante donne e bambini, in condizioni di vulnerabilità. Queste persone saranno dotate di un codice temporaneo, cosiddetto STP, che gli consentirà poi di essere estradati fino al 31 marzo di questo mese, senza altre certificazioni, verso i Cas (centri di accoglienza strategici) e verso le strutture per l’accoglienza di secondo livello (Sai) messe a disposizione dalla prefetture di Potenza e di Matera”.
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