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La lettera di un infermiere lucano:'vi prego,preveniamo tutti insieme i contagi'

26/10/2020



Qualcuno di voi si ricorderà il mio impegno nella Task Force della Protezione Civile Nazionale a sostegno delle Regioni maggiormente colpite di malattia da Coronavirus- 19 (Covid-19) nella prima ondata. Sì, parlo di prima ondata perché a molti di noi i mesi più caldi, i cocktail in riva al mare, le tintarelle, i viaggi in montagna ci hanno fatto dimenticare i mesi più bui, i giorni dove non potevamo abbracciare i nostri cari, quei cari più fragili che vi chiedo di proteggere.
Naturalmente mi rivolgo soprattutto a chi ha avuto la fortuna di poterli riabbracciare, perché c' è chi questa fortuna non ce l' ha più, sempre in quei mesi sia per Covid-19 o per altre patologie molte persone non ce l' hanno fatta e, credetemi, che non è un bello spettacolo vederle soffrire senza avere un abbraccio o una stretta di mano dei propri cari.
Mi voglio rivolgere anche ai nuovi Negazionisti, ai No Mask: è vero che il virus è meno letale e colpisce soprattutto chi ha comorbità preesistenti come HIV/Aids, malattie Renali, Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, malattia celebrovascolare, Cancro, insufficienza cardiaca congestizia, asma ma anche diabete e ipertensione e vi invito a chiedere ai vostri genitori o i vostri nonni se la "pilloletta" che assumono al mattino sia semplicemente un integratore vitaminico o un ipotensivo, ipoglicemizzante orale, questo per farvi capire che le persone fragili sono al nostro fianco ogni giorno e noi abbiamo il diritto di proteggerli.
Oggi leggo di una mortalità da Covid allo 0,5 %. Va bene, ma ci dimentichiamo che questo è frutto di una campagna di prevenzione, di tamponi anticipati, di investimenti sulla ricerca e sulla Sanità che continua a curare anche voi Negazionisti.

Il Covid-19 non è solo morte ma il collasso del sistema sanitario, la diminuzione degli interventi chirurgici, i ritardi nell' intervento del 118, la riduzione delle visite ambulatoriali, il crollo del numero di screening e tutto ciò che riguarda la promozione della salute.

Nei mesi della paura, quella paura che ancora oggi è presente in noi sanitari, perché non sempre sappiamo se il paziente che stiamo curando sia positivo, il paziente ha bisogno di noi anche durante l'attesa del tampone nasofaringeo, non sempre abbiamo a disposizione i DPI adatti e dopo il contatto con il paziente riscontrato positivo al Covid- 19 torniamo a casa, torniamo da quei genitori e quei nonni che al mattino si svegliano con la "pilloletta" della glicemia o dell' Ipertensione sul comodino.
Ci avete chiamato Eroi anche se non lo volevamo; oggi vi chiedo, per esprimere la vostra riconoscenza all' impegno e alla dedizione che ogni giorno mettiamo nel prenderci cura della vostra salute, di adottare i comportamenti che prevengono il contagio.

Nicola De Marco
infermiere



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