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‘’Sui bus in piedi e senza mascherine’’: dal Senisese la denuncia delle famiglie degli studenti |
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30/09/2020 |
| Francesco Cosentino, delegato del ‘’Comitato Famiglie Area Senisese-Trasporto Scolastico- rischio Covid 19’’, ha inviato una lettera alla Regione Basilicata, ai sindaci del territorio e ai dirigenti scolastici per sollevare una problematica che rischia di far esplodere la situazione già di per sé seria rispetto alla crescita dei casi positivi al Covid in Basilicata. “Scriviamo- si legge nella lettera- alla luce della risalita della curva epidemica già ampiamente prevista e prevedibile, che molto probabilmente, con l’apertura delle scuole e con l’arrivo della stagione influenzale, risalirà ancora.
Allora ci chiediamo, vista la prevedibilità, come mai non siano state adottate per tempo misure adeguate per attuare un idoneo distanziamento sui bus destinati al trasporto scolastico. Il rischio di contagio è altissimo visto che vi sono studenti che viaggiano in piedi a riprova che i bus sono pieni e non può esservi distanziamento idoneo, altri senza mascherina, visto(testimone oculare) il comportamento degli alunni davanti all' Istituto Superiore di Sant'Arcangelo, senza mascherina nel 95% dei casi, che camminano a contatto ravvicinato. Si rischia molto. Anche gli autobus che arrivano dalla Val D'Agri arrivano pieni e gli studenti scendono a ridosso gli uni con gli altri, senza rispettare le normative che prevedono: - il 2° passeggero sale dopo che il primo si è seduto. Idem quando si scende. Chi controlla? Si vuole mettere a repentaglio la vita dei nostri figli e di tutti noi?. Le migliaia di vittime che il covid-19 ha mietuto non inducono a nessuna riflessione?; vogliamo vivere da noi i momenti tragici che altri hanno vissuto? Speriamo non venga preso a pretesto la normativa nazionale (ridicola) che permette alle ditte adibite al trasporto pubblico di poter trasportare fino all'80% dei posti previsti dalla vigente normativa, compreso i posti in piedi. La Regione, anche in questo campo, ha facoltà di agire in deroga ed autonomia per tutelare la salute dei suoi abitanti con provvedimenti atti a prevenire il più possibile il contagio. La prevenzione bisogna farla più che enunciarla. Se la situazione non viene tamponata nel breve si rischia il peggio’’.
Ma cosa chiedono le famiglie?
- che la Regione autorizzi un aumento del numero delle corse in modo che viaggiano meno alunni per corsa e quindi più distanziati;
- che vengano invitati i Sindaci, anche con ordinanze, a controllare tramite le forze dell'ordine a loro disposizione, che, negli orari di partenza e di arrivo dei bus, vengano rispettate le norme di cui sopra , per la salita e per la discesa, che non vi siano assembramenti e si usi la mascherina anche all'aperto.
Le autolinee Rocco, interpellate, sono pronte ad impiegare altri bus purchè siano autorizzate. Penso sia così
anche per le altre ditte. Trovare le risorse a tale scopo è prioritario, visto il rischio che si corre, e, riteniamo , non impossibile. Nelle pieghe del bilancio regionale si possono e si devono trovare le risorse per un aumento delle corse. Investire nella prevenzione porta, come si sa, ad un notevole risparmio se evitiamo ricoveri ed uso della terapia intensiva nella quale la nostra Regione non credo sia messa al meglio anche se qualcosa sembra sia stata fatta. Ma crediamo sia meglio non metterci alla prova. Si è voluto un cambio gestionale , nella nostra Regione, proprio per avere più efficienza ed efficacia. Speriamo che in questa emergenza, nell’attesa del vaccino, la Giunta dia tali segnali.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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