|
''Maria Adalgisa si era rivolta all'associazione Gazebo rosa'' |
---|
31/07/2020 |
| Maria Adalgisa Nicolai, la ricercatrice 59enne originaria di San Severino Lucano e uccisa a Portici dal compagno prima che si suicidasse, aveva chiesto aiuto a un’associazione. È questo quanto rivela “Fanpage” sull’omicidio-suicidio di via Libertà dello scorso 27 luglio.
Da quanto era emerso, la ricercatrice lucana non aveva mai sporto denuncia per violenze o minacce contro Giovanni Fabbrocino, così si chiamava il compagno di 65 anni, tuttavia si era rivolta all’associazione “Gazebo Rosa” già un mese prima della tragedia.
La conferma arriva dalle dichiarazioni rese a Fanpage da Rosa Visciano, presidente, e Veronica Polese, volontaria, della onlus che tutela donne e minori che subiscono episodi di violenza.
“Si era rivolta a noi – afferma Visciano – chiedendoci aiuto e non era una coppia tranquilla, in casa si sentivano sempre schiamazzi. Non erano una coppia, lo sono stati in passato. Da noi è venuta ed era molto impaurita. Era molto magra ed aveva uno sguardo spento, non quello che si vede nelle foto pubblicate. Era venuta da noi a fine giugno. Era una donna molto perbene, ci ha detto che lui doveva prendere degli psicofarmaci che non ha mai assunto perché era ipocondriaco. Voleva distruggere tutto, affinché non rimanesse nulla e, a questo punto, supponiamo che anche Maria dovesse essere di nessun altro”.
“Lui – aggiunge Veronica Polese – minacciava che voleva buttarsi giù e faceva queste sceneggiata per ricattarla moralmente. Per cui, non era affatto tranquilla e una volta è stata anche minacciata col coltello e per questo è venuta da noi”.
“Non immaginavano che sarebbe accaduto quello che è successo – aggiunge Visciano – e avremmo anche voluto aiutare lui. Lei ci ha raccontato tutto quello che aveva dentro e le avevamo detto che avrebbe dovuto ritrovare se stessa e aveva iniziato un percorso che aveva bisogno di tempo. Era una persona davvero eccezionale, il nostro rammarico è che ormai non si può fare più nulla”.
La ricercatrice di Agraria della Federico II era stata uccisa con una serie di coltellate, dall’uomo che subito dopo si è lanciato nel vuoto dal quarto piano morendo sul colpo.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it |
CRONACA
SPORT
|
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
 |