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Narcotraffico nel Venosino: 4 arresti e 2 divieti di dimora |
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13/07/2020 |
| Nella prima mattinata di oggi, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Venosa, è stata data esecuzione, con ausilio di personale del Comando Provinciale di Potenza, a 6 misure cautelari (3 custodie cautelari in carcere, 1 agli arresti domiciliari e 2 divieti di dimora nel comune di Venosa).
L’attività investigativa, che ha permesso di individuare 7 indagati di cui 6 destinatari di misure cautelari — ritenuti responsabili a vario titolo del reato di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti — è stata svolta anche mediante attività tecniche, servizi di osservazione, controllo e perquisizioni.
In particolare le indagini, avviate nel giugno 2019 e durate circa 10 mesi, hanno consentito di documentare condotte illecite da parte degli indagati: agli stessi (M.R. cl. 1950, K.K.D. cl. 1999, S.M. cl. 1972, C.G. cl. 1994, L.D. cl. 1999, L.S. cl. 2000 e R.E.A. cl. 1982) veniva contestato il reato associativo finalizzato all’approvvigionamento, detenzione, messa in vendita e cessione, ad acquirenti/consumatori principalmente di Venosa ma anche di altri comuni del Potentino, quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish, marijuana ed eroina.
Nello specifico, due degli indagati risultavano essere promotori, organizzatori e dirigenti di detta organizzazione criminale dagli stessi gestita, con attribuzione di ben definiti ruoli e compiti ai diversi sodali, che comprendevano anche l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti. Le attività di spaccio, per quanto appurato, avvenivano anche in prossimità di scuole, piazze e ville comunali, nonché di vari luoghi di aggregazione giovanile.
Parte dei destinatari dei provvedimenti di oggi era già stato coinvolto nell'operazione 'Settimana bianca' che aveva portato al deferimento di 26 persone e all'esecuzione, nel 2016, di 10 misure di custodia cautelare e tre sottoposizioni all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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