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Oggi riunione per riavviare i servizi socio-assistenziali affidati dai comuni alle cooperative

4/06/2020



Nella giornata di oggi è prevista una riunione a Potenza, che si spera possa permettere di superare gli ostacoli che impediscono vengano riavviati i servizi socio-assistenziali che i comuni hanno affidato alle cooperative: ormai fermi, eccetto casi particolari, dallo scorso mese marzo per via del lockdown.
Si siederanno intorno a un tavolo Alleanza Cooperative Basilicata – che comprende Legacoop, ConfCooperative e AGCI –, Anci, i sindacati e la Regione.
L’incontro è stato convocato grazie alle sollecitazioni di Anci Basilicata, come ci conferma il sindaco di Picerno – Comune capofila dell’Ambito Marmo Platano Melandro – Giovanni Lettieri. “Anci – ha osservato Lettieri – sta mediando tra Regione, Ambiti e le cooperative poiché queste ultime ci chiedevano, in riferimento ai servizi di assistenza domiciliare, l’allentamento di quegli obblighi molto simili a quelli prescritti per l’erogazione di servizi sanitari. Sono ottimista affinché si arrivi a un’intesa che consenta la ripresa dei servizi da lunedì prossimo 8 giugno, senza ulteriori rinvii”.
Della questione ci ha parlato Giuseppe Salluce, coordinatore di Alleanza Cooperative Area Sociale
“Durante questo periodo, nel quale sono stati comunque garantiti i servizi indifferibili, la Regione ha elaborato il Piano Territoriale per la ripartenza. Tuttavia, considerando che sono i nostri primi interlocutori per via dei rapporti in convenzione, abbiamo trasmesso un nota ai comuni con la quale rilevavamo che il Piano fosse troppo accentrato sugli aspetti sanitari e poco su quelli sociali ed educativi, che rappresentano la maggior parte dei servizi che noi eroghiamo”.
Salluce ha ravvisato una criticità ben precisa, che quindi si riferisce, come ci aveva anticipato Lettieri, ad alcuni vincoli ritenuti troppo stringenti.
“Se pensiamo all’accompagnamento, piuttosto che ai servizi diretti all’infanzia o al supporto all’abitare, ancora non capiamo come debbano essere riattivati. Per fare un esempio pratico, fermo restando la rilevanza del distaccamento sociale, ci sono approcci che necessitano di modalità operative molto differenti tra loro. Basti pensare ai casi di assistenza a persone allettate, rispetto ad altre in condizioni meno gravi. Onde evitare una compressione dei servizi è necessaria una rimodulazione rispetto alla tipologia di utente garantendo, allo stesso tempo, i lavoratori e le imprese per evitare possibili riduzioni delle ore, precarietà o l’estinzione dei rapporti di lavoro”.
La questione, chiaramente, investe la Regione Basilicata dove ieri sono stati rassicurati i referenti delle cooperative sociali che gestiscono gli asili nido e le sezioni primavera circa il pagamento degli arretrati.
“Partiamo dal presupposto dell’importanza della sicurezza – ci ha spiegato Leone – ma, proprio per evitare tagli ai servizi, abbiamo continuato ad assegnare i fondi salvo poi fare il conguaglio alla fine dell’anno. Quindi già gli siamo andati incontro, adesso dobbiamo cercare di trovare una soluzione. È chiaro che sei noi diluiamo i tempi nell’arco della giornata, allungando gli orari ed evitando la concentrazione delle utenze in determinate fasce, si andrebbe a rilento ma riusciremmo ad ottenere risultati importanti. Sono fiducioso che, con la buona volontà da ambo le parti, si possa arrivare ad una conclusione favorevole. Ma, per riuscirci, bisogna evitare intenzioni predeterminate che noi non abbiamo”.
Qualche settimana fa avevamo già invocato la necessità che questa tipologia di servizi ripartisse, in considerazione della rilevanza sotto il profilo sociale. Si pensi, per fare un esempio, al cosiddetto servizio di assistenza domiciliare (SAD) ma non solo.
E lo avevamo fatto sentendo Massimo Di Sanzo, già sindaco di Rotonda e assessore alla Provincia di Potenza, attuale vicesegretario reggente della sezione rotondese del Partito Democratico.
“In merito ai servizi resi alla persona – ci ha detto Di Sanzo –, in particolare agli anziani come ad esempio quelli integrativi previsti dal progetto finanziato dall’Inps “Home Care Premium”, non mi spiego perché, nonostante tutte le attività siano partite, queste prestazioni di aiuto e cura a soggetti a volte allettati, o semi allettati, non siano ancora state riattivate. È paradossale il fatto che la famiglia, che dovrebbe essere supportata e premiata per come, anche durante questo particolare periodo di emergenza, ha avuto cura delle persone anziane, venga penalizzata proprio da questa mancata ripartenza. E questo in un silenzio quasi assordante di chi dovrebbe prendere posizione”.
Nel tardo pomeriggio è arrivata la notizia del rinvio della riunione a domani mattina.

Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it



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