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Centrale del Mercure, Istituto Superiore di Sanità: ‘Vis non necessaria’

26/05/2020



Una web conference di oltre due ore, durante la quale sono stati illustrati i dati circa le emissioni e l’impatto sul territorio della Centrale del Mercure.
Alla riunione hanno partecipato, accanto agli esperti, anche sindaci, rappresentanti di Arpacal e Arpab, giornalisti, il presidente ed alcuni componenti del Direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Pollino.
“Le emissioni della Centrale del Mercure non rappresentano un danno per l’ambiente e per la salute degli abitanti, tanto da non rendere necessaria una Valutazione di Impatto Sanitario (Vis)”.
Sono queste le conclusioni cui sono arrivati Maria Elena Soggiu e Roberto Pasetto, del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Superiore della Sanità, incaricato di analizzare i dati forniti sugli inquinanti prodotti dall’impianto a biomassa nel cuore del Parco Pollino con riferimento a “PM10, PM2,5, NO, CO e SO2 per il triennio compreso tra il 2017 e il 2019”.
Il primo intervento è stato di Giovanni Marsili, direttore del Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Ambientale, il quale ha premesso che “l’Osservatorio non controlla le emissioni della Centrale”, in quanto “è compito di Arpa Calabria”, ma “deve capire come si collochino le performance dell’impianto rispetto alle migliori possibili”.
In proposito, ha affermato che “l’attività della Centrale rispetta assolutamente i limiti delle emissioni e non sussistono violazioni di natura legale”.
Segnatamente, Marisili ha preso in considerazione “un range stabilito dall’Unione Europea nel 2017 e inferiore ai limiti di legge, per comprendere quali siano le migliori prestazioni raggiungibili da un impianto del genere di ultima generazione”.
Rispetto a questo range “le emissioni della Centrale sono state sempre abbondantemente al di sotto per monossido di carbonio e particolato, con quest’ultimo che ha anche risentito di infiltrazioni di polveri sahariane”.
A differenza, ha aggiunto, “degli ossidi di azoto, al limite o, nella maggior parte dei mesi del 2019, abbastanza sopra il range” evidenziando, però, che “l’impianto può riuscire ad abbatterli”.
In merito alle polveri, Marsili ha sottolineato che “siamo in una delle zone meno inquinate d’Europa, come si evince dalla relazione dell’Agenzia Europea dell’Ambiente”.
Il direttore scientifico, che ha anche precisato “di non aver mai avuto rapporti professionali con privati, né con Enel o con la nuova proprietà”, ha concluso auspicando “uno studio sulla meteorologia della Valle rilevando velocità e direzione dei venti”, e una “maggiore attenzione alle manutenzioni ordinarie delle stazioni di monitoraggio e del sito”, definendo “il Blocco 1 uno sgraziato monumento”.
“Parliamo di studi – ha osservato Ferdinando Laghi, consigliere del Parco e presidente di Isde International – che per permettere, eventualmente, di confutarli in modo puntuale in questa sede, avrebbero dovuto essere diffusi ben prima dell’inizio di questa riunione. Così è solo propaganda. Ricordo che il monitoraggio fa leva su un sistema dei venti che è quello della Valle di Latronico, quindi diverso da quella del Mercure”.
Laghi ha anche sottolineato che “la Centrale è dannosa e inutile, poiché in Calabria si registra un surplus energetico pari al 178 per cento”.
Soddisfatto il presidente del Parco Domenico Pappaterra – anche direttore generale di Arpacal – che ha puntualizzato di essersi dimesso da presidente dell’Osservatorio “per opportunità e non per incompatibilità, storia ormai trita e ritrita”.
“Ci siamo sempre mossi nel rispetto delle regole – ha aggiunto – e adesso riteniamo opportuno che vengano smantellate le parti dell’impianto dismesse e che si effettui la bonifica. Sono diventato direttore di Arpacal in seguito a un bando, contro di me attacchi ingenerosi oltre che ingenerosi”.
Sui dati, Claudia Tuoto di Arpacal ha spiegato che l’Agenzia “validerà le emissioni della Centrale”, puntualizzando che “valutare l’abbattimento delle emissioni di un ulteriore 20 per cento riguarda un accordo tra i firmatari, e non rientra tra i compiti di Arpacal che deve verificare il rispetto delle soglie previste dalla normativa”.
I lavori sono stati chiusi da Paolo Campanella, sindaco di Castelluccio Inferiore e vicepresidente dell’Osservatorio Ambientale.
“Per essere invitati bastava chiederlo, rispondendo all’avviso diffuso attraverso i canali social dei Comuni. Siamo contenti per l’esito del monitoraggio poiché noi nella Valle ci viviamo. Divulgheremo quanto prima gli studi illustrati”.

Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it



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