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Emergenze sanitarie non Covid ai tempi del Covid. La storia di Malik

5/05/2020



Malik ha 32 anni. Viene dal Pakistan ed è in Italia da 6 anni, in Basilicata (a Senise) da 4. Era arrivato nell’ambito di un progetto di accoglienza e poi, a programma concluso, ha lavorato per diverso tempo per una azienda di un paese vicino, anche se attualmente il contratto è scaduto. Vive in una appartamento assieme ad altri connazionali. Lo conoscono in molti, a Senise, perché è un ragazzo socievole, frequenta la locale sezione Avis e partecipa a numerose iniziative. Ma, chi lo conosce bene, sa anche che è uno di quei ragazzi che ‘’non vuole dare fastidi’’ e che aspetta molto prima di ‘’chiedere aiuto’’.
Nei giorni scorsi, però, Malik ha dovuto chiedere aiuto perché purtroppo si è trovato in una situazione non bella, che si è conclusa con una corsa in urgenza all’ospedale di Matera e un’operazione. Una situazione di emergenza sanitaria non Covid in piena emergenza Covid. Ed è importante sottolineare questo, perché il periodo che stiamo affrontando tende spesso a mettere in secondo piano le problematiche sanitarie, che spesso diventano emergenze.

‘’Tutto è cominciato lo scorso 17 aprile quando- ci racconta- mentre ero in compagnia di un mio connazionale, a casa sua, ho iniziato ad avvertire un forte dolore al testicolo destro e quindi sono tornato nella mia abitazione per riposarmi un po'. Ho aspettato che il dolore si alleviasse pensando non fosse niente di serio ma, visto che questo non accadeva, mi sono recato all'ambulatorio di Senise per cercare il mio medico curante, erano le 17.30 circa. Lui non era presente in quel momento ma quando ho suonato il campanello dalla porta principale della finestra adiacente si è affacciata una persona alla quale ho spiegato il mio problema e ho chiesto di essere urgentemente visitato. Non essendo presente il mio medico curante sono stato indirizzato ad un altro medico, presente in quel momento, mentre io attendevo sempre all'esterno, quando l'altro medico è arrivato, affacciandosi dalla finestra. Lui ha ascoltato il mio problema, e mi ha prescritto, tramite ricetta, un antibiotico e un antinfiammatorio’’.
‘’Per tutta la notte- continua- ho avuto dolori lancinanti, che sono andati avanti per i tre giorni successivi, nonostante l'assunzione delle medicine’’.
I giorni scorrono e si arriva al 21 aprile quando, nonostante la cura, i dolori non sono finiti.
‘’Il mio testicolo si era gonfiato notevolmente- ci dice- Per questo sono tornato in ambulatorio, intorno alle 10.00, e questa volta sono riuscito a trovare il mio medico curante che ha aperto la porta d'ingresso e mi ha invitato comunque a mantenere le distanze per le normative sul coronavirus. Gli ho spiegato il mio problema, gli ho raccontato quello che era successo, indicando i medicinali che mi erano stati prescritti e gli ho fatto presente che il mio testicolo si era notevolmente gonfiato e che il dolore era diventato insopportabile. Lui mi ha spiegato che a causa dell'emergenza l'ASL era chiusa al pubblico e mi ha invitato ad andare al pronto soccorso. Non sapevo cosa fare. Vivo qui da un po’ ma non parlo benissimo l’italiano e non ho dimestichezza con queste cose perché, per fortuna, in passato non mi è mai capitato di dovermi districare in una situazione del genere. Ho raggiunto il mio amico connazionale e lui, vista la situazione, ha pensato bene di chiamare una persona di sua conoscenza, Alessandro Falcone della protezione civile Vola di Senise, per chiedere aiuto’’.
Quando Falcone arriva, Malik gli spiega subito quanto accaduto e gli mostra le sue condizioni che appaiono subito molto gravi, tanto che chiama immediatamente il 118. E anche i sanitari del 118, una volta arrivati, guardando le condizioni del ragazzo lo trasportano subito al Pronto soccorso dell'Ospedale di Policoro.
‘’Il dottore presente sul posto ha subito fatto un'ecografia- racconta- e dopo aver letto il relativo referto ha deciso di trasferirmi urgentemente presso l'ospedale Santa Maria delle Grazie di Matera, dove immediatamente i sanitari, dopo i dovuti controlli mi hanno spiegato che avevo avuto una torsione del testicolo ma poiché erano trascorsi diversi giorni lo stesso era andato in necrosi. Mi è stato anche detto che se fossi andato in ospedale entro al massimo le 24 ore dai primi sintomi avrei potuto salvare l'asportazione del testicolo. Cosa che attualmente non è stata possibile fare purtroppo. Ho quindi subito un'operazione il giorno dopo’’. La sera precedente all’operazione il ragazzo ha chiamato Falcone esternando tutta la sua disperazione.

Malik, raggiunto virtualmente dal calore di chi ha saputo quanto accaduto, è tornato a casa e, fortunatamente, sta bene fisicamente, anche se ancora cammina a fatica. ‘’Un po’ meno da un punto di vista psicologico- dice- perché sinceramente non è facile da accettare quello che mi è accaduto. Io non smetterò mai di ringraziare Alessandro, che nonostante le difficoltà di questo periodo di emergenza, si è dato da fare praticamente dall’inizio alla fine per aiutarmi, appena ha saputo di quello che mi era accaduto. Potevo chiamare prima il 118? Forse. Ma io ho fatto quello che era più semplice fare, non conoscendo la gravità della mia condizione e affidandomi alla sanità’’.


Mariapaola Vergallito



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