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Un medico lucano sulla copertina del Time |
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12/04/2020 |
| La storia della pandemia in Italia ha un volto lucano. E’ quello del medico Francesco Menchise, specialista in anestesia e rianimazione che presta la sua opera in questi giorni terribili del Coronavirus nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale «Santa Maria della Croce» di Ravenna.
Il 42enne sanitario originario di Genzano di Lucania con il suo «scafandro» da lavoro in cui emergono soltanto gli occhi e pronto per occuparsi dei suoi pazienti, è stato immortalato sulla prima pagina del prestigioso settimanale statunitense «Time».
Menchise molto legato alla sua terra e alla Basilicata, che raggiunge appena può, si laurea a Bologna e matura, come specialista, diverse esperienze in strutture sanitarie italiane e all’estero. In particolare in Inghilterra. Nel regno unito ha lavorato a Londra.
Ora da qualche anno è impegnato nell’ospedale di Ravenna e come tanti medici e infermieri è impegnato in prima linea nella lotta al male invisibile o per dirla col «Time» nel suo speciale reportage fa parte di quella schiera di «heroes of the front lines».
Antonio Massaro
da la gazzetta del mezzogiorno
‘’L'effetto più evidente dello stress è che non dormo più bene-racconta il dottor Menchise al Time- Lavoro circa lo stesso numero di ore di prima, 40 a settimana, ma è più impegnativo a livello mentale. I nostri pazienti rimangono nel reparto per due o tre settimane, molto più a lungo in media che prima dell'epidemia di COVID-19. Oltre il 50% delle persone intubate non ce la fa, e uno degli aspetti più dolorosi di queste morti è che i parenti non possono vedere i loro cari un'ultima volta. (…)Quando posso, cucino. Come tutti gli italiani in questo momento, quelli che hanno già cucinavano cucinano di più, quelli che non hanno mai cucinato hanno iniziato a farlo. Siamo diventati di nuovo italiani al 100%. Ma dovremo rimboccarci le maniche per molto tempo. Dobbiamo capire che le nostre vite sono cambiate e finché non troviamo una terapia dobbiamo imparare a convivere con questo virus’’ |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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