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Comune di Lagonegro, anni di debiti per milioni di euro: pagamenti nel 2020 |
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19/02/2020 |
| Anni e anni di debiti accumulati, che hanno portato il Comune di Lagonegro al tracollo finanziario e politico: ma, finalmente, sembra intravedersi la luce in fondo al tunnel.
Era il mese di maggio del 2019, quando il prefetto di Potenza Annunziato Vardè aveva commissariato il Comune “per l’approvazione del bilancio di previsione, relativo all’esercizio finanziario del 2019”. Nella stessa nota era stato anche precisato che il provvedimento si era reso necessario “a seguito del decorso infruttuoso del termine assegnato dal prefetto al Consiglio comunale di Lagonegro per l’approvazione del documento contabile” e che “una volta adottata la delibera di approvazione del bilancio da parte del commissario, sarà avviata la procedura di scioglimento del Consiglio comunale”.
Il dissesto – La disposizione del prefetto dello scorso anno seguiva quanto accaduto nel settembre del 2016 quando, con in carica il sindaco Pasquale Mitidieri, il Consiglio Comunale aveva dichiarato “lo stato di dissesto finanziario”.
Ma i debiti alla base del collasso risalivano già a diversi anni prima (a partire dal secolo scorso) e, nel febbraio del 2017, avevano portato alla nomina, con decreto del presidente della Repubblica, della “Commissione Straordinaria di Liquidazione” (di seguito, C.S.L.).
Questo passaggio serve a capire che non bisogna fare confusione tra il ruolo del Commissario, che si occupa delle gestione ordinaria, e la C.S.L., che liquida i debiti di bilancio e fuori bilancio esistenti fino al 31 dicembre del 2016.
Debiti per circa 5 milioni di euro – La C.S.L., formata dal presidente Luciano Nicola Panzariello, e dai componenti Vincenzo Bisogno e Michele Santarsiero, si era insediata ufficialmente presso il Comune il 24 febbraio del 2017.
La massa passiva (ossia tutti i debiti del Comune, appunto, a tutto il 2016) ammontava a circa 10 milioni di euro ed era stata ridotta dal disavanzo fino, considerando anche i crediti non ammessi, a circa 5 milioni di euro.
Ovviamente sono tanti i creditori che attendono di capire quando potranno incassare quanto gli spetta, anche perché, nel frattempo, su queste somme sono stati obbligati a pagare le tasse (come, ad esempio, l’Iva).
La procedura per la liquidazione del credito – “Stiamo per ultimare – ci ha spiegato il presidente della C.S.L Panzariello – anche se riceviamo ancora nuove richieste, ma ci restano pochissime pratiche. Abbiamo anche ottenuto dal Comune le somme per procedere, in quanto, senza, non avremmo potuto concludere”.
La procedura è piuttosto tecnica e prevede che, dopo il riconoscimento del credito, venga inviata la proposta transattiva al creditore che deve rispondere entro i successivi trenta giorni, dopodiché, entro gli ulteriori trenta giorni, per legge dovrà avvenire il pagamento.
Per gli esclusi, o parzialmente esclusi, il discorso è diverso: nell’ottica di una maggiore collaborazione e trasparenza, la C.S.L. concede altri 10 giorni di tempo dall’esclusione per presentare eccezioni e la documentazione a sostegno del credito vantato.
Eccetto che per qualche credito particolare (i cosiddetti privilegiati, oppure a destinazione vincolata), vige la “par condicio creditorum”: ossia, hanno tutti diritto al pagamento in egual misura.
La luce in fondo al tunnel– Mediamente, le C.S.L., dal momento in cui si insediano, portano a termine il lavoro in 5 anni mentre, a Lagonegro, adesso siamo al terzo e, molto probabilmente, ultimo anno di attesa: con la possibilità per i creditori di ottenere il massimo previsto dalla normativa.
“Siamo andati piuttosto spediti – ha aggiunto il presidente Panzariello – e stiamo predisponendo la delibera per i crediti ammessi. Stiamo lavorando per riconoscere il 60% del credito che, tra l’altro, corrisponde al massimo consentito dalla legge. Contiamo, se non ci saranno altri intoppi, di terminare per la fine dell’anno”.
Gianfranco Aurilio
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