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Lauria piange ancora la morte di un suo figlio |
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14/01/2020 |
| “Ad un mese esatto Lauria paga un altro tributo di sangue”. E’ con questo messaggio, uno dei tanti di cordoglio che già da ieri sera affollano la piazza virtuale dei social, vogliamo ritornare sulla tragedia che ha sconvolto, nuovamente, la comunità lauriota. Aveva 42 anni Raffaele Ielpo, emigrato a Milano per lavorare, era originario di Lauria. E’ morto in un cantiere della Metropolitana 4 di Milano. Ielpo era un caposquadra che lavorava all’interno delle gallerie, è stato colpito nel tardo pomeriggio di ieri al torace e alle gambe da un grosso masso, mentre si trovava a quasi 20 metri di profondità. Nonostante l’intervento dei vigili del fuoco per estrarlo e il successivo trasporto all’ospedale San Carlo, dove era però giunto in gravissime condizioni, il 42enne è morto poco dopo le 20.00.
Esattamente un mese prima, era il 13 dicembre, una violenta tromba d’aria aveva causato il crollo del tetto di una palestra e la morte, pochi giorni dopo, di Giovanna Pastoressa, che la comunità di Lauria ricorderà con una fiaccolata.
A questi si unisce il dramma di Adriano Bianco, il 34enne morto lo scorso 5 dicembre a Ferrara dopo i festeggiamenti per la laurea.
"Come tutta la comunità lauriota- ha scritto il sindaco Angelo Lamboglia- resto sgomento di fronte all'incidente sul lavoro accaduto in un cantiere della nuova linea della metro di Milano, in cui ha perso la vita un nostro compaesano, il giovane Raffaele Ielpo.
Il profondo rammarico di queste ore mi spinge a ricordare la purtroppo non breve lista delle vittime del lavoro originarie di Lauria cadute nel tempo, a partire da quelle coinvolte nella tragedia del 21 ottobre 1965.
Ma rifletto anche su quanto ancora occorre fare per la valorizzazione del lavoro nella nostra società, per garantire ai lavoratori il massimo della sicurezza sul luogo di lavoro e soprattutto per dare vera attuazione all'articolo 1 della nostra Costituzione (l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro).
Giunga alla famiglia di Raffaele il mio più sincero sentimento di condoglianze."
lasiritide.it |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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