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Vertenza Galdo, avviati i licenziamenti di 16 dipendenti |
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14/11/2019 |
| Si aggrava la situazione dei lavoratori delle aree di servizio di Galdo sul tratto lucano della Salerno-Reggio Calabria, a rischio licenziamento e con circa due anni di mensilità arretrate. La Dima, impresa che gestisce l'area di servizio Galdo Ovest, ha comunicato ufficialmente nei giorni scorsi l'apertura della procedura di licenziamento collettivo per i 16 addetti. L'azienda giustifica i licenziamenti con l'insostenibilità dei costi a fronte di una riduzione del fatturato di circa l'80 per cento a causa dell'isolamento delle vecchie aree di servizio rispetto al nuovo tracciato della A2. Circostanza, sottolinea l'azienda, che comporta alla clientela una deviazione di circa 5 km con aggravi di spese e di tempo. La Fisascat Cisl, insieme al Comune di Lauria, si è già attivata per sollecitare la Prefettura di Potenza a convocare un tavolo di crisi con tutti i soggetti interessati: Regione Basilicata, Esso Italia, Sarni, gli attuali gestori delle stazioni e l'Anas. "L'eventuale chiusura delle aree di servizio, anche in considerazione del fatto che le nuove stazioni saranno pronte non prima dell'estate - spiegano Emanuela Sardone della Fisascat e il sindaco di Lauria, Angelo Lamboglia - implicherebbe anche notevoli problemi dal punto di vista della sicurezza pubblica in quanto le due stazioni sono state individuate quale presidio di protezione civile in caso di calamità. Ragion per cui va assicurata la piena continuità del servizio e dell'occupazione. Per questo - concludono Sardone e Lamboglia - chiediamo precise garanzie al futuro gestore Sarni affinché siano mantenuti gli attuali livelli occupazionali e salariali nelle due aree di servizio".
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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