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Regione Basilicata. Microcredito, le novità dei nuovi avvisi

11/10/2019



Regione Basilicata. - Nell’ambito del Programmo Operativo FSE 2014-2020 la Regione Basilicata ha istituito il “Fondo Microcredito FSE 2014-2020”, affidandone la gestione alla società in house Sviluppo Basilicata; sono stati quindi emanati due Avvisi Pubblici: Microcredito A e Microcredito B.
L’Avviso Microcredito “A”, documentazione consultabile al link http://portalebandi.regione.basilicata.it/PortaleBandi/detail-bando.jsp?id=563579) è rivolto ai disoccupati residenti in Basilicata che intendono avviare una attività imprenditoriale come lavoratore autonomo (imprenditore individuale o libero professionista) o in forma societaria (snc, sas, coop, srl).

L’Avviso Microcredito “B”, documentazione consultabile al link http://portalebandi.regione.basilicata.it/PortaleBandi/detail-bando.jsp?id=563582) è rivolto alle imprese sociali e agli enti del terzo settore che intendono consolidare le proprie attività economiche ed alle persone in situazione di svantaggio che vogliono costituire imprese sociali ed enti del terzo settore (snc, sas, coop, srl, srls, associazioni e fondazioni) per lo svolgimento di un’attività economica.

In entrambi i casi sono finanziabili le iniziative da realizzare in Basilicata in quasi tutti i settori produttivi, con l’esclusione di agricoltura, lotterie, case da gioco. L’agevolazione sarà concessa sotto forma di finanziamento a tasso zero e senza garanzie, di importo fra i 5 mila e i 25 mila euro, da restituire al massimo in 72 mesi dopo il periodo di preammortamento di 12 mesi. Per la valutazione della domanda di finanziamento, che va presentata esclusivamente attraverso la procedura informatica disponibile sul sito web www.regione.basilicata.it (sezione avvisi e bandi), è previsto un colloquio. L’erogazione del finanziamento avverrà in un’unica soluzione dopo la stipula del contratto. Per informazioni occorre rivolgersi a Sviluppo Basilicata (Tel. 0971/50661 – infomicrocredito@sviluppobasilicata.it)

Rispetto alla analoga misura finanziata negli anni scorsi con il precedente Programma Operativo Fse 2007/2013, il nuovo Microcredito finanziato con il PO FSE 2014/2020 presenta alcune novità: le spese di gestione sono ammissibili fino al 50 per cento del progetto (e non fino al 40 per cento); l’IVA è una spesa ammissibile (in precedenza invece veniva finanziato solo l’imponibile); il fondo, attraverso la misura “B” è aperto al terzo settore e possono candidarsi anche le associazioni e le fondazioni; il periodo di preammortamento passa da 6 a 12 mesi; è possibile prevedere anche un piano di ammortamento a rate crescenti per la restituzione del prestito; non è previsto (a differenza del precedente bando) l’obbligo minimo di svolgimento di tre anni di attività.
Infine si precisa che con il Microcredito A possono essere finanziate solo le iniziative non ancora costituite.



Bardi: “Sostenere la vocazione imprenditoriale”

“Con una significativa dotazione finanziaria, la Regione – ha detto il presidente della Regione Bardi nella conferenza stampa convocata per illustrare le novità dei due avvisi pubblici per l’accesso al fondo del Microcredito - intende intervenire a sostegno dei disoccupati, sollecitando la loro creatività, le loro attitudini e vocazioni per ‘inventarsi’ il lavoro, non aspettando che arrivi chissà come ma mettendosi in gioco e potendo contare su un sostegno per l’avvio della propria attività imprenditoriale che difficilmente il sistema bancario potrebbe assicurare loro. Stiamo parlando di un finanziamento con tasso di interesse pari a zero, che sarà erogato senza garanzie consentendo quindi ai destinatari della misura di avviare la propria attività, fare gli investimenti iniziali e assicurare la copertura delle prime spese di gestione. Analoga iniziativa abbiamo previsto per gli enti già esistenti del terzo settore che intendono consolidare la propria attività e per i disoccupati in condizioni di disagio che intendono costruire nuove attività in questo settore. Ciò segnala l’impegno della Regione a sostegno dell’impresa sociale e del mondo dell’associazionismo che svolge un ruolo essenziale per aiutare chi è in difficoltà. In sostanza due misure che possono contribuire alla crescita di una economia sana, in grado di sviluppare nuovi e qualificati servizi per la comunità regionale. Misure – ha concluso Bardi - che impegnano la Regione con i finanziamenti dell’Unione europea, ma che non sono rivolte all’assistenzialismo ed anzi sono fatte apposta per sollecitare l’autentica vocazione imprenditoriale dei lucani ed il rafforzamento dell’impresa sociale che in Basilicata è già oggi una presenza significativa ed importante”.

Cupparo: “facilitare l’accesso al credito”

“Facilitare l'accesso al credito per favorire l’autoimprenditoria e la libera attività professionale è un obiettivo importante che intendiamo perseguire con diversi strumenti e differenti misure.
Gli Avvisi Pubblici presentati oggi sono solo una prima risposta alla domanda crescente di credito che non trova adeguata soddisfazione nei canali normali e un primo parziale tentativo per avviare il superamento del forte gap – credito e costo del denaro - che condiziona la competitività delle nostre imprese”. Così l’assessore alle Attività produttive, Francesco Cupparo, intervenendo nella conferenza stampa convocata per presentare gli avvisi pubblici sul Microcredito.
“Il Dipartimento Attività Produttive sta definendo un pacchetto di misure che intendono affrontare specifiche questioni: dai piccoli prestiti alle  piccole e medie imprese lucane per innovarsi; all’innalzamento dei livelli di competitività delle aziende operanti nei settori dell’industria, dell’artigianato, del commercio e dei servizi (compresi i liberi professionisti); al cofinanziamento a favore delle reti di impresa del settore turistico finalizzato alla costruzione di un prodotto integrato delle destinazioni turistiche.
Particolare attenzione intendiamo riservare ai servizi per l’internazionalizzazione delle pmi, nello specifico per accompagnarle sui mercati esteri fornendo assistenza doganale, legale e di servizi.
Tra gli altri settori che il Dipartimento ha individuato, anche in continuità con i due AP di oggi, l’apertura di studi professionali; il sostegno di attività imprenditoriali di interesse socio assistenziale; il finanziamento a progetti di investimento e di salvaguardia dei livelli occupazionali in aree di crisi.
Intendiamo inoltre rilanciare i PIA (Pacchetti Integrati Agevolativi) con l’introduzione di incentivi anche all’occupazione e formazione.
Una strategia a tutto campo per rendere il credito, gli aiuti finanziari gli strumenti che favoriscano la tenuta delle pmi già esistenti e “in affanno”, che rappresentano l’“ossatura” del nostro sistema produttivo, oltre alla creazione di nuove micro-attività, reti consortili e ditte individuali, con particolare riferimento ai giovani laureati, diplomati e specializzati”.



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