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Nicoletta Faraone, ricercatrice lucana al XVII Congresso di Etnomedicina

25/11/2008



Grande successo professionale per la ricercatrice universitaria Nicoletta Faraone che ha presentato la propria tesi di laurea in occasione del XVII Congresso Italo Latino Americano di Etnomedicina - SILAE 2008 premio “ Bernardino D’Ucria”, organizzato dall’Università di Palermo. Lo studio scientifico, curato dalla giovane neolaureata di origini lucane, (il padre Gerardo è un noto ingegnere palermitano sposato con la professoressa Adelia Bucchieri di Ruoti da anni docente di lettere presso la scuola media di Muro Lucano), ha portato alla ribalta della comunità scientifica siciliana ed internazionale, uno studio particolare riguardante le specificità di alcune piante del continente latino – americano .
Il congresso è un importante evento a carattere mondiale organizzato dalla SILAE Società Italo Latinoamericana di Etnomedicina, società nata allo scopo di promuovere le ricerche scientifiche nei settori che possono essere raggruppati sotto il nome di Etnomedicina oltre che svolgere attività di coordinamento degli studi tra le varie Università italiane e quelle dell’America Latina in accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità . La SILAE è impegnata da qualche anno nel progetto che tende alla valorizzazione, su basi scientifiche, dell’uso delle piante medicinali alle quali i Paesi economicamente meno ricchi e tra essi i latino americani, danno grande importanza. Dal 1992 alcune Università italiane hanno sottoscritto un accordo che permette loro di svolgere il Congresso un anno in Italia e un anno in uno dei Paesi dell’America Latina. Il Congresso di Palermo ha proposto quest’anno varie sezioni tematiche : Alimentazione e salute, Antropologia, Biotecnologia, Chimica delle sostanze naturali, Etnofarmacologia , Farmacognosia , Etnobotanica ed Etnomedicina . Proprio in quest’ultima sezione è stata presentata la ricerca svolta dalla dottoressa Faraone in collaborazione con Maurizio Bruno, Direttore del Dipartimento di Chimica Naturale presso l’Università di Palermo.
A sentir parlare Nicoletta di formule, sintesi ed attività di laboratorio , sembra ascoltare un discorso parlato in arabo, direbbero in molti , i non addetti ai lavori e indirettamente nell’immaginario collettivo si appalesa la fisionomia dell’ anziano o consumato scienziato innamorato solo di vetrini e microscopi ma Nicoletta Faraone è l’espressione dell’entusiasmo e della gioventù . Il suo curriculum universitario presenta una ricca testimonianza di dedizione allo studio coronato da traguardi professionali che contraddistinguono positivamente gli studenti lucani e non solo, ma anche le attività di studio che si svolgono nelle università italiane , a dispetto della confusione diffusa in questi ultimi tempi. Oltre alle scienze ho altre passioni- aggiunge Nicoletta- come la lettura e la musica. Nel tempo libero pratico dello sport. Mi sono anche dedicata alla vita politica universitaria e sono stata eletta rappresentante degli studenti al consiglio della facoltà di scienze MM.FF.NN. dell'Università degli studi della Basilicata. Ho collaborato con il comitato organizzatore del congresso SILAE con sede a Palermo durante il quale ho tenuto una comunicazione orale che ha come oggetto il lavoro svolto per la mia tesi specialistica, ottenendo il premio conferito dalla Etnopharma per “la miglior comunicazione orale di un giovane ricercatore, e ad 0ttobre scorso ho partecipato a Pesaro all’8° SAYCS (Sigma Aldrich Young Chemists Symposium) presentando un poster avente come oggetto sempre il lavoro svolto durante la mia tesi. Attualmente svolgo attività di tirocinio presso il laboratorio di chimica delle sostanze naturali (Dipartmento di chimica organica “E.Paternò”, Univeristà degli studi di Palermo) per continuare la ricerca oggetto della mia tesi di laurea. Spero di poter lavorare nell’ambito della ricerca e dello sviluppo perchè la possibilità di migliorare la nostra vita e il nostro mondo mi affascina ed il desiderio di scoprire cose nuove e trovare nuove soluzioni è per me un forte incentivo. Sono una persona determinata e capace di raggiungere gli obiettivi che si pone e mi piace lavorare in gruppo: il lavoro di squadra, se ben gestito, è un’arma vincente per conquistare un obiettivo comune- spiega la ricercatrice.
Durante l’intervista la giovane lucana chiarisce, con l’appropriato linguaggio scientifico, che “Il genere Apiaceae (Umbelliferae) è una ricca fonte di metaboliti secondari appartenenti alla famiglia delle cumarine. Questo lavoro riporta l’isolamento dalle radici di Ferulago campestris (Besser) Grec. (raccolte in Sicilia) di cinque cumarine naturali e di un monoterpene esterificato. Dall’estratto etereo è stato ottenuto l’ostholo1, una cumarina prenilata già nota. Inoltre sono state isolate ed identificate tre cumarine in grandi quantità, aventi differente residuo estereo. In questi composti è avvenuta una ciclizzazione sei endo-trig coinvolgendo la catena prenilica e formando un anello piranosico condensato con un nucleo cumarinico. Queste cumarine ciclizzate, aventi un residuo estereo senecioilico, angeloilico e benzoilico, sono state identificate come le già note grandivittin, agasyllin and aegelinol benzoate2, rispettivamente. Inoltre, dall’estratto etereo è stato isolato anche l’angeloyl ferulol3, un monoterpene avente come gruppo estereo un residuo angelico. L’analisi dell’estratto in diclorometano ha portato all’isolamento della felamidin4, un isomero dell’aegelinol benzoate, in cui la catena prenilica ha fornito una ciclizzazione cinque exo-trig, fornendo una cumarina con un anello tetraidrofuranico condensato. E’ stato sintetizzato un set di esteri che derivano dal prodotto di idrolisi base-catalizzata di grandivittin, agasyllin ed aegelinol benzoate. Questi derivati sono stati sottoposti a dei test per valutare le loro proprietà citotossiche, antimicrobiche ed anti HIV “- si congeda con un disarmante sorriso la giovane lucana .

Raffaella Bisceglia



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