-->

HOMEContattiDirettoreWebTvNewsNews SportCultura ed Eventi

La voce della Politica

Belmonte FdI-AN su polemica parroco Savoia di Lucania da Arcigay

20/10/2017

L'allucinante polemica, messa in piedi contro il parroco di Savoia di Lucania da Arcigay Potenza, è un esempio dell'aggressività dell'ideologia gender, un fenomeno sempre più preoccupante che, in certi casi, oramai non fa più nemmeno mistero di voler apertamente limitare le libertà fondamentali.

Con la scusa di rappresentare migliaia (milioni?) di gay asseritamente perseguitati - praticamente, e ancora oggi! - da tutti gli altri esseri umani, Arcigay agita minacciosa l'accusa di "omofobo" (utile a stroncare la carriera di attori e politici, purtroppo più dell'accusa di "ladro" o "incompetente") contro chiunque non sia d'accordo con loro.

Questa volta è toccato al povero parroco di Savoia di Lucania, reo (sic!) di aver sostenuto che, chi ha la tessera Arcigay non può fare da testimone nelle funzioni religiose. Tanto è valso ad attirare sul prete di paese gli strali del mondo liberal lucano.

Ma è davvero così grave, così sbagliato, ciò che ha detto don Don Pompeo Monaco? Noi non lo crediamo, e siamo pronti a spiegarne il perché. La Chiesa cattolica, culla della civiltà europea moderna senza la quale probabilmente non esisterebbe nemmeno Arcigay, ritiene, secondo una visione tradizionale e bimillenaria, che il matrimonio debba essere fondato sulla responsabilità, e che pertanto debba essere un vincolo indissolubile (la Chiesa ancora oggi non riconosce il divorzio), destinato alla procreazione naturale (la Chiesa non ammette la manipolazione genetica e la procreazione assistita) e all'unione dei coniugi in conformità con la creazione (la Chiesa non ammette le unioni "contro natura"). È una visione che molti oggi ritengono superata, ma che altrettanti ritengono conforme alla ragione e confacente alla natura umana. Si può essere d'accordo o no, ma, come del resto per le opinioni dell'Arcigay, anche per quelle della Chiesa abbiamo tutti l'obbligo di portare rispetto e tolleranza.

Ma, a quanto pare, Arcigay è propensa a parlare di tolleranza e umanità solo quando si tratta di tollerare le sue proposte (alcune delle quali decisamente discutibili, come le famiglie "poliamorose", che equivalgono alla fine dell'istituto familiare e quindi di ogni idea di solidarietà sociale), mentre smette di essere tollerante quando a chiedere rispetto è l'opinione altrui.

Chiediamo: per quale ragione la Chiesa non dovrebbe essere libera di esprimere la sua opinione, durante una funzione religiosa, trattandosi di questioni che attengono alla morale sessuale e familiare? E per quale motivo il parroco di Savoia di Lucania dovrebbe consentire di servire, in una cerimonia religiosa, a persone che militano in associazioni che contestano radicalmente gli insegnamenti di quella stessa religione?

Ma, sostiene Arcigay, gli insegnamenti della Chiesa offendono la dignità delle persone gay. Beh, la questione è presto risolta: anche le opinioni degli atei, che ritengono Dio un miraggio e la fede una sciocchezza per menti semplici offende tutti i fedeli. Forse anche di più di quanto il catechismo non offenda i gay. Ma ciò è sufficiente perché i cattolici, che sono mille volte più numerosi dei militanti gay, chiedano di testimoniare la loro esperienza ai raduni Arcigay, o chiedano a questa associazione di astenersi dal parlare male della Chiesa e dei parroci?

E quindi di cosa si lamenta Arcigay? Di non essere bene accetta in Chiesa, quando quella stessa Chiesa è così aspramente e radicalmente contestata da Arcigay? Crede Arcigay che un naturale principio di umanità debba obbligare i preti ad accogliere Arcigay nonostante le loro critiche? E perché Arcigay, che sostiene di essere baluardo di "umanità e amore", non fa il primo passo, consentendo ai cattolici di parlare nei suoi locali associativi, invece di tampinarli fino nei loro luoghi di preghiera? Forse Arcigay crede che la Chiesa sia in debito con i gay, e che quindi sia la Chiesa a dover fare il primo passo? Ma siamo sicuri che i gay si sentano rappresentati da questi bizzarri sostenitori della "società aperta", che manifestano in piazza le loro preferenze sessuali e chiamano ipocrita chi non lo fa? È rispettoso dei propri simili chiamarli "ipocriti" perché non vogliono comunicare al pubblico i loro gusti a letto? E soprattutto, siamo sicuri che la Chiesa discrimini i gay? Dire che la loro unione è diversa da quella tradizionale, non naturale secondo la funzione di quegli organi, non ammessa dalla tradizione, equivale a discriminare i gay? Se così fosse, l'unico modo per non discriminarli sarebbe dire di essere d'accordo con Arcigay, dire che l'unione naturale e ogni altra unione sessuale sono identiche, dire che il matrimonio e la famiglia sono istituti obsoleti, superati e discriminatori. Andrebbe bene così? Si, forse andrebbe bene, ma non avrebbe niente a che fare con la civiltà, il rispetto è l'umanità e, probabilmente, sarebbe anche un crimine.

FdI esprime massima solidarietà a Don Pompeo Monaco e a tutti i cattolici che, nel rispetto delle persone (gay e non) e della loro sensibilità, continuano a seguire gli insegnamenti della nostra tradizione.


Pio Belmonte, Componente coordinamento regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata





archivio

ALTRI

La Voce della Politica
21/10/2025 - Frecciarossa,Giovani Agricoltori: ''non chiamatelo successo''

Il Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani accoglie con realismo la notizia della ripartenza del Frecciarossa Taranto–Potenza–Roma dal 29 ottobre, ma ritiene doveroso chiarire che non si tratta di un successo, bensì del minimo indispensabile.
Dopo appena un mese di...-->continua

21/10/2025 - Il Circolo PD di Lagonegro difende il sindaco Falabella e condanna gli attacchi politici del centrodestra

Alla luce del recente comunicato congiunto diffuso dal centrodestra, il Circolo PD di Lagonegro ritiene necessario intervenire con chiarezza, fermezza e responsabilità.
Apprendiamo con sconcerto che, invece di avanzare proposte serie e concrete per la cres...-->continua

21/10/2025 - Lagonegro. Taddei FI : Sostegno a Gianni Mastroianni sulla vicenda delle demolizioni

Il Segretario Provinciale di Forza Italia Provincia di Potenza Vincenzo Taddei esprime la propria totale vicinanza e il pieno sostegno al Segretario Cittadino di Forza Italia Lagonegro Gianni Mastroianni e a tutti gli iscritti di Forza Italia, impegnati da tem...-->continua

21/10/2025 - Lacorazza: Bene gara ospedale Lagonegro ma servono tempi certi

“La pubblicazione della gara d’appalto per il primo lotto del padiglione A dell’ospedale di Lagonegro è certamente una buona notizia, ma solo in parte dà seguito alle numerose sollecitazioni e iniziative che, in questi mesi, abbiamo rivolto con insistenza all’...-->continua

21/10/2025 - Erosione costiera, Tataranno: “Investimento di 11 mln sul futuro di Metaponto”

“L’avvio della conferenza di servizi per la difesa del litorale di Metaponto rappresenta un passo decisivo verso la salvaguardia di un bene prezioso per l’intera comunità bernaldese. Contrastare l’erosione costiera significa proteggere non solo l’ambiente, ma ...-->continua

21/10/2025 - Visita di Antonio Filosa nello stabilimento Stellantis di Melfi

Oggi lo stabilimento Stellantis di Melfi ha ospitato la visita di Antonio Filosa, Ceo di Stellantis .
Un incontro significativo che conferma l’importanza strategica del sito lucano nel piano industriale del gruppo e nel percorso verso la transizione.
...-->continua

21/10/2025 - Transizione energetica, via libera a due provvedimenti

Nel corso della riunione della Giunta regionale che si è svolta ieri pomeriggio a Potenza sono state approvate due importanti delibere proposte dall’assessorato all’Ambiente e alla Transizione energetica.

In particolare con la Delibera di giunta n del...-->continua
















Agoraut - Associazione culturale di informazione territoriale - P.Iva: 01673320766 - Copyright© lasiritide.it - Webmaster: Armando Arleo