Prima sconfitta stagionale per il Francavilla, che va ko in casa con la Paganese, la cui vittoria è stata aperta da un'autorete fantasma decisa dal direttore di gara. Al Fittipaldi finisce 3-1 per gli ospiti che hanno comunque giocato una bella partita. Un po' sottotono, invece, i rossoblu.
Si gioca sotto una pioggia battente: pronti via e padroni di casa subito pericolosi con una bella punizione dal limite di Gentile, sulla quale Gallo si esibisce in una grande parata (2’). I sinnici si rivedono in area avversaria al 16’, con un colpo di testa alto di Germinio su cross da calcio d’angolo.
I campani fanno più possesso palla ma senza riuscire ad affondare, ma al 22’ Labriola ruba palla a Germinio, entra in area e mette in mezzo un pallone deviato da Ferrara, ma secondo il direttore di gara il salvataggio di Musumeci è avvenuto quando la sfera aveva già varcato interamente la linea di porta e concede il gol tra le proteste del portiere Ciardi. L’episodio ha fatto molto discutere e le immagini aumentano i dubbi.
I lucani non riescono a reagire ed è la Paganese che al 35’ arriva ancora alla conclusione, da fuori, con un sinistro centrale di Lombardi parato senza difficoltà da Ciardi. Passa un minuto e Gentile apre bene per l’accorrente Visconti, il cui diagonale esce di poco.
Gli ospiti sono più dentro il match e, al 40’, traversone di Mancino sul secondo palo, dove irrompe Lombardi che anticipa Annan e raddoppia di testa.
Gli spogliatoi non danno la scossa al Francavilla e, al 13’, Lombardi va via sulla destra e mette al centro, per l’accorrente Costanzo, che cala il tris. I rossoblu reagiscono e al 18’ accorciano grazie a Gentile, con la chiara complicità di Gallo. Il match è intenso e dagli elevati contenuti agonistici: al 27’ rete annullata ai rossoblu per fuorigioco.
La formazione di casa continua ad attaccare e al 45’ invenzione di Gentile per il neo entrato Pesce, fermato da Gallo in uscita. Sul prosieguo, colpo di testa debole e l’azione sfuma con le speranze dei tifosi locali. Dopo questa sconfitta, Croce e compagni rimangono fermi a quota 8 in una posizione di classifica comunque tranquilla.
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi
Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua