|
Sarmento Pollino, storica finale nel campionato italiano di pesca |
---|
18/06/2025
|
| È un traguardo storico quello raggiunto dalla “Sarmento-Pollino”, che per la prima volta in 35 anni di attività conquista l’accesso alla finale del campionato italiano di pesca alla trota in torrente, centrando l’obiettivo con una squadra composta interamente da agonisti cresciuti all’interno della propria struttura.
Una qualificazione tanto attesa quanto meritata, arrivata al termine delle gare di semifinale centro sud, svoltesi sabato 14 e domenica 15 giugno ad Auletta in provincia di Salerno, dove la “Sarmento-Pollino” ha brillato classificandosi settima in un campo gara di altissimo livello tecnico. A trascinare il team lucano è stato uno straordinario Ciro Giuseppe Riccardi, autore di una prestazione impeccabile che, nella gara di domenica, lo ha visto ottenere un meraviglioso primo posto, rivelatosi decisivo per la qualificazione. Un’autentica prova di forza che ha dato slancio e fiducia a tutta la squadra.
Ad accompagnare la “Sarmento-Pollino” nella fase finale ci sarà un’altra eccellenza lucana: i “Garisti Val d’Agri”, che hanno chiuso le qualificazioni con un altrettanto prestigioso sesto posto, suggellando così una doppietta storica per la Basilicata. Due squadre, due realtà che rappresentano con orgoglio il territorio e che ora hanno la possibilità di giocarsi il titolo tricolore e un posto nei mondiali 2026.
L’appuntamento è fissato per il 28 e 29 giugno a Bovegno, in provincia di Brescia, dove si svolgeranno le finali. Un palcoscenico importante, dove la passione, la dedizione e il lavoro di anni potranno finalmente trovare il loro riconoscimento più alto.
La qualificazione della “Sarmento-Pollino” non è solo un successo sportivo, ma anche un messaggio forte; si può crescere dal basso, investire nei propri atleti, costruire un’identità e raccogliere i frutti con pazienza. |
CRONACA
SPORT
|



 (1) (1).jpeg)


Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
 |