Al Lorusso di Venosa, il Lavello si fa bloccare in casa sul 1-1 dal Real Agro Aversa e perde l'occasione di scavalcare l'Andria, e raggiungere il Casarano, nella corsa ai play-off.
Il primo tempo si gioca su ritmi molto alti e si registrano occasioni da entrambe le parti. La prima opportunità del match è per i lucani, con Burzio che viene schermato dalla difesa. Padroni di casa ancora pericolosi all’ottavo, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina. All’undicesimo si vede Liurni, che viene fermato prima da Papa e, sulla respinta, ancora dalla difesa.
I campani si vedono per la prima volta al 18’ con Ndyaye, il cui tiro viene parato con sicurezza. Al 22’ ben più pericolosa è la punizione di Gallo, che sorvola di poco la traversa. Sull’altro fronte, un minuto più tardi, non ha miglior fortuna Militano. La replica degli ospiti è immediata e Chianese conclude di poco a lato.
Al 33’ gli uomini di Zeman passano: Militano colpisce il palo e, sugli sviluppi dell’azione, l’accorrente Longo insacca comodamente. Ma i normanni non demordono e, al 41’, su lancio millimetrico di Gallo, Chianese batte Carretta con freddezza e si va al riposo in parità.
La ripresa sarà molto meno spettacolare: al 10’ Carretta è chiamato all’uscita ancora su Chianese. Alla mezz’ora brutto infortunio per Massaro, costretto a uscire in barella. Al 43’ gli ofantini avrebbero l’opportunità di tornare in vantaggio su un cross dalla sinistra, ma Longo questa volta non arriva all’appuntamento.
L’arbitro concede 7 minuti di recupero e, al 50’, Giunta va a sbattere contro il muro della retroguardia avversaria prima di farsi espellere dal direttore di gara. Non succede più nulla e il match termina in parità.
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi
Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua