Al “Fittipaldi” Francavilla e Gravina pareggiano per 1-1 al termine di un match molto combattuto, poco emozionante nel primo tempo e più vibrante nella ripresa. Con questo punto entrambe muovono la classifica ma i lucani, saliti a quota 28, vedo l’ultimo posto utile per la salvezza diretta allontanarsi a 3 lunhgezze.
L’avvio è su buoni ritmi, le due squadre provano ad essere propositive ma senza riuscire a rendersi davvero pericolose.
Al 25’ cross velenoso di Notaristefano, sul quale il portiere alza sopra la traversa. Un minuto più tardi uscita acrobatica di Cefariello, su centro di Chiaradia.
Le due formazioni stanno molto attente e lo spettacolo latita. Al 36’ Aleksic ha l’opportunità di concludere da buona posizione, ma il suo sinistro termina lontanissimo. Al 38’ la prima vera grande occasione dell’incontro: errore di Pagano, Cianci gli ruba palla ma Cefariello lo ferma con un miracolo in uscita disperata. È l’ultima azione degna di nota della prima frazione.
La ripresa sarà molto più vibrante. Al 12’ il match si accende improvvisamente: fallo di mano di Semeraro, l’arbitro decreta la punizione e, dai 25 metri, Toksic mira il sette: Cefariello effettua ancora una grande parata ma, sulla respinta, Abayian insacca facilmente. Palla al centro, Pagkratis è fuori dai pali e Del Col lo beffa con una magia.
Al 23’ gran cross di Terrevoli che cerca Ben Khalek sul secondo palo, con quest’ultimo che fallisce un facile appoggio.
Col passare dei minuti la gara cala di intensità. Al 36’ Terrevoli sfonda sulla destra ma esagera con i dribbling e la difesa libera. I falchi insistono e, due minuti dopo, Chiaradia calcia a lato.
Al 40’ tornano a farsi vedere i sinnici: bel cross di Nolè per Semeraro che controlla bene, ma batte malamente. Al 42’ brivido in area lucana su un’uscita non delle migliori di Cefariello. Ma, un minuto più tardi, su un batti e ribatti in area gialloblu la sfera arriva a Navas il cui tiro in caduta fa la barba al palo. Al 46’ Messori spara alto da dentro l’area, è l’ultima opportunità e la partita si chiude in parità.
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi
Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua