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I ''4 4mila metri'' di due lucani in Valle d'Aosta |
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5/09/2020
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| Dalla Basilicata alla Valle d’Aosta per un progetto alpinistico pieno di incognite: la distanza, il meteo, l‘acclimatamento e la condizione fisica. Due Lucani: Pasquale ‘’tana delle tigri'' Larocca e Luigi Viceconte , rispettivamente di Terranova di Pollino e Francavilla in Sinni. Questo il loro diario di viaggio. ‘’Primo giorno completamente dedicato al viaggio con arrivo a Champoluc. L’ idea era quella di scalare qualche 4000, possibilmente senza utilizzare impianti di risalita. La scelta è ricaduta sulla val d’Ayas che abbiamo risalito nel primo giorno di trekking fino al rifugio guide d’Ayas, 10 km, 1800 mt di dislivello in 5 ore di trekking con condizioni meteo incerti. La mattina del 3 settembre sveglia alle 5:00 per salire il Castore (mt4228), il meteo sembra migliorato ma il problema restano le forti raffiche di vento che ci creano grossi problemi sulla cresta finale. Il giorno successivo, ormai ben acclimatati, attacchiamo la parete rocciosa che porta alla cresta finale del Polluce (mt4092). Discesa sulla stessa via con calate in corda doppia, puntiamo le rocce che portano al bivacco Rossi e Violante da dove parte un canale di ghiaccio che porta alla Roccia Nera (mt4075). Dopo la foto di vetta percorriamo la cresta sempre al di sopra dei 4000 metri, che porta al gemello del Breithorn (mt4106) terzo e ultimo 4000 di giornata’’.
‘’In 3 giorni siamo riusciti a portare a casa, approfittando di una finestra di bel tempo e delle nostre buone condizioni fisiche, ‘’4 quattromila metri’’ nel gruppo del Massiccio del Monte Rosa. Grazie a gli sponsor che hanno contribuito a questo progetto’’.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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