La Basilicata sportiva (e non solo) piange Andrea Esposito
27/04/2018
E’ difficile per un innamorato del calcio e, soprattutto, per un santarcangiolese come me, riuscire a raccontare a poche ore dalla scomparsa (a causa di una malattia), ciò che è stato Andrea Esposito. Di cose da dire ce ne sarebbero tante, di aneddoti per chi ha avuto la fortuna come il sottoscritto di poterci parlare, condividere pensieri, intervistarlo o riderci soltanto ce ne sono un’infinità. Nonostante da tempo in tanti erano a conoscenza delle gravi condizioni di Andrea, che da tempo lottava contro una grave malattia, ancora adesso la consapevolezza di dover dire addio ad un uomo, oltre che ad un grande calciatore, che è riuscito a far sognare tanti santarcangiolesi, lucani in generale tifosi di tutta Italia, viene difficile da accettare. Il ‘Gigi Riva’ della Basilicata ci saluta all’età di 67 anni. Santarcangiolese doc, Andrea Esposito viene ricordato come il campione lucano che riuscì a realizzare nella massima serie, una doppietta contro i giallorossi della Roma. Da quel giorno quel giovane ragazzo sconosciuto, che fino all’anno prima giocava tra le fila del Policoro, finì sui titoli di prima pagina dei principiali giornali sportivi anche se la sorte si mise di traverso e, nella domenica successiva durante il match contro il Torino subì un grave infortunio al menisco che lo costrinse a restare lontano dal campo per molto tempo. Da qui in poi è iniziato il calvario del ginocchio che ne ha condizionato in gran parte la sua carriera, tanto da impedirgli di poter giocare a pieno ritmo nel campionato di serie B con la Reggina, dove era stato mandato in prestito prima e poi a Siracusa in serie C. Si riprese in D con la Juve Stabia e continuò la sua carriera nelle serie minori. Santarcangiolese, Tramutola, Senise, Villa d’Agri alcune delle squadre nelle quali ha giocato. Più in là intraprese la carriera da allenatore riuscendo ad ottenere ottimi risultati sia a Sant’Arcangelo che a Villa d’Agri e a Viggiano. A dirgli addio, oltre a sua moglie che lo ha sempre seguito e sostenuto, i suoi due figli Alfonso e Carmen, entrambi allenatori ed entrambi vincenti.
La nostra redazione è vicina al dolore della famiglia in questo difficile momento.
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