Mimmo è un cittadino lucano, ha 57 anni e di mestiere, fino a pochissimo tempo fa, faceva il camionista; ha macinato chilometri sul suo camion fino a pochi mesi fa, anche dopo aver scoperto di essere affetto da leucemia, nel 2017, come ci ha raccontato sua moglie. Poi la situazione si è aggravata. Ma da quasi un mese si è aggiunto un altro dolore forte al molare che, per molti, sembrerebbe facilmente curabile e sopportabile. Non per Mimmo: per una persona con grave neutropenia e valori ematici estremamente bassi, anche una semplice estrazione dentale diventa un intervento complesso, che richiede un contesto ospedaliero sicuro, con disponibilità immediata di trasfusioni e assistenza specialistica. La famiglia di Mimmo ha provato in ogni modo a trovare una soluzione: dai dentisti privati ai poliambulatori della regione, passando per tentativi di intervento in altri ospedali, ma la mancanza di una poltrona odontoiatrica per pazienti fragili all’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza rendeva tutto impossibile. Un servizio attivo fino al 2022 era stato sostituito nel 2024 dal programma “Salute orale per pazienti deboli”, riservato a persone non collaborative o con disabilità: un criterio che lasciava fuori pazienti fragili come Mimmo. Ieri, finalmente, la buona notizia: Mimmo ha potuto sottoporsi all’estrazione dentale in sala operatoria.
L’intervento, effettuato grazie alla collaborazione tra i reparti di ematologia e maxillo-facciale e con un’autorizzazione eccezionale della direzione sanitaria, è andato bene. Il paziente resta ricoverato in ematologia sotto controllo. «Ringraziamo i reparti e la direzione per aver reso possibile questo intervento, l'equipe tutta è stata straordinaria e non abbiamo nulla da eccepire sulla professionalità e sull'umanità del personale, medici e infermieri», ci dice la moglie, ma sottolinea come resti fondamentale dotare l’ospedale di una poltrona odontoiatrica dedicata ai pazienti fragili. «Nessuno deve essere lasciato indietro.
Pazienti come Mimmo hanno bisogno di cure sicure e personalizzate. Non vogliamo che altri debbano affrontare il dolore che lui ha patito per quasi un mese». Questa vicenda mette in luce una criticità reale e urgente: garantire accesso alle cure odontoiatriche sicure per tutti i pazienti fragili.
La famiglia di Mimmo lancia un appello chiaro e forte: l’ospedale deve dotarsi di una poltrona odontoiatrica permanente, disponibile non solo in via eccezionale come avvenuto per Mimmo, ma per tutti coloro che ne hanno bisogno. «Non può essere lasciato al caso chi vive condizioni di estrema fragilità», spiegano.
«Ogni paziente immunodepresso o a rischio emorragico merita di poter ricevere le cure necessarie senza dover affrontare lunghe attese, viaggi estenuanti o procedure rischiose». Il messaggio della famiglia va oltre la singola esperienza: è un invito alle istituzioni e alla direzione sanitaria a pianificare strutture adeguate, strumenti e protocolli che assicurino diritti e sicurezza per tutti i pazienti fragili.
Un’emergenza che diventa opportunità per migliorare concretamente l’accesso alle cure odontoiatriche ospedaliere, evitando che altri debbano vivere giorni di dolore e disagio come quelli affrontati da Mimmo.
Mariapaola Vergallito
foto di repertorio