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La voce della Politica

Indennità differita, Maggioranza: Basta con le strumentalizzazioni

23/12/2025

Le forze politiche della maggioranza che sostengono il Governo Bardi intervengono “per mettere fine a una polemica costruita su una parola sbagliata e su una insinuazione grave. Chiamare questa disciplina ‘ritorno dei vitalizi’ – evidenziano i consiglieri - è tecnicamente falso”.

“Il vitalizio – sottolineano i Consiglieri di Maggioranza - richiama una rendita. Qui, invece, c’è un principio semplice, comprensibile e verificabile: se versi, maturi; se non versi, non prendi. Non esiste alcun assegno automatico. Non esiste alcun regalo. Esiste un impianto contributivo: ognuno decide se aderire e, se aderisce, costruisce nel tempo un montante collegato ai propri versamenti. Il trattamento, quando matura, è determinato con criteri oggettivi. Chi parla di ‘spregiudicatezza’ dovrebbe indicare dove sarebbe il privilegio. La verità è opposta: qui ci sono paletti. Requisiti anagrafici e di durata del mandato, regole che evitano sovrapposizioni e cumuli, sospensioni in caso di ritorno in carica, e clausole di rigore nei casi più gravi. In altre parole: meno discrezionalità politica, più regola. È esattamente ciò che i cittadini chiedono”.

“C’è un punto però – spiegano i Consiglieri - sul quale l’opposizione finge di non vedere: la democrazia deve restare accessibile. Se si demonizza qualsiasi forma di tutela contributiva, si finisce per dire una cosa ingiusta: che la politica possono farla solo i ricchi, o chi ha già tutele garantite altrove. Noi rivendichiamo un principio lineare: se qualcuno sceglie una tutela differita, se la costruisce con i propri contributi, dentro regole certe. Questa è equità, non privilegio. Poi c’è il punto più serio: nessun euro ai fragili si tocca! Qui si è arrivati a un livello inaccettabile: far credere che questa norma ‘tolga risorse’ a disabili, fragili o politiche sociali. Lo diciamo con nettezza: le risorse destinate a fragilità, disabilità e bisogni sociali sono intoccabili. Accostare quel tema a questa disciplina è un modo irresponsabile di fare politica, perché genera allarme sulla pelle di chi già vive difficoltà”.

“Anche sul tema della retroattività - proseguono - serve chiarezza: è una facoltà, non un obbligo. Chi intende coprire periodi pregressi lo fa attraverso modalità e versamenti previsti, senza automatismi e senza assegni ‘piovuti dal cielo’. Ed è una previsione distinta dall’impianto generale: qualunque valutazione su quel profilo non mette in discussione la natura contributiva della disciplina. Proprio perché su questi temi non si gioca, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale predisporrà e renderà pubblica una scheda tecnica semplice ed esaustiva, con requisiti e modalità di adesione; criteri di calcolo; paletti anti-cumulo e regole di sospensione; tracciabilità delle poste interessate e vincoli applicati”.

“Noi non chiediamo ‘fiducia a parole’. Chiediamo che si leggano gli atti. Così chiunque potrà verificare, nero su bianco, ciò che oggi qualcuno preferisce raccontare a slogan. A chi urla ‘mini-vitalizi’, poniamo una domanda elementare: dove sarebbe il punto in cui si prende un euro senza aver versato contributi? Se non lo indicano, non stanno informando: stanno facendo propaganda. In estrema sintesi: qui non si riapre alcun privilegio. Si chiude definitivamente la stagione delle ambiguità, sostituendola con un principio che capiscono tutti: chi vuole una tutela differita, se la paga con i propri contributi, dentro regole rigide e trasparenti. Chi prova – concludono - a trasformare una norma contributiva in uno slogan, soprattutto evocando risorse per i fragili, non fa opposizione: fa strumentalizzazione”.



Così in una nota stampa le forze politiche della maggioranza che sostengono il Governo Bardi



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