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San Carlo, infermieri: 'condizioni di lavoro insostenibili e professione svilita

17/07/2025

Profondo malcontento tra gli infermieri dell’A.O.R. San Carlo di Potenza, che denunciano condizioni lavorative ormai divenute intollerabili e lesive della sicurezza, sia per gli operatori sanitari che per i pazienti. Costretti a lavorare in un clima di abbandono e sfiducia, molti infermieri si trovano a svolgere mansioni non di propria competenza a causa della cronica carenza di OSS, con turni massacranti, doppi turni e ritmi di lavoro che compromettono la sicurezza degli operatori e la qualità dell’assistenza ai pazienti.

La Direzione Strategica dell’Azienda accusata di essere del tutto sorda e assente rispetto a queste criticità, si limita ad un ruolo da spettatrice, non pianificando né controllando adeguatamente la gestione dei turni di lavoro. Il risultato è un fallimento organizzativo che espone il personale e i pazienti a gravi rischi.

Ad aggravare ulteriormente la situazione è l’introduzione della nuova figura dell’assistente infermieristico prevista dal nuovo contratto collettivo nazionale.

La grave carenza di infermieri in Italia, stimata in almeno 175mila unità, non può essere affrontata unicamente con l’introduzione di figure ibride e soprattutto pericolosi surrogati professionali. È impensabile che si possa garantire un’assistenza sicura ed efficace attraverso un operatore che, con sole 500 ore di formazione, verrà chiamato a svolgere attività sanitarie, che richiedono una preparazione approfondita, e che vengono oggi garantite dagli infermieri laureati con anni di studi e tirocinio. Invece di incentivare l’accesso alla professione infermieristica con investimenti mirati e migliori condizioni contrattuali, si cerca una scorciatoia, l’ennesima, per tappare le falle di un sistema al collasso.

Dispiace leggere, che la FNOPI, la Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche, sembra avallare questa scelta, presentandola come una risposta alla crisi del personale infermieristico. Assurdo.

In questo scenario di profondo disagio professionale e umano, desta sconcerto l’assenza di una posizione chiara e netta da parte del Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Potenza, che dovrebbe tutelare e rappresentare la dignità e il ruolo dell’infermiere, oggi sempre più svilito.

E’ imbarazzante non sentire la voce e soprattutto il disappunto su quello che sta accadendo da parte dagli organismi di categoria nazionali e provinciali.

Gli infermieri chiedono con urgenza alla Federazione Nazionale dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche e a quella Provinciale di intervenire concretamente con iniziative efficaci a tutela della categoria condannando apertamente ogni tentativo di svilimento della professione e sostenendo con forza chi quotidianamente garantisce la sicurezza dei cittadini.

Secondo questa Organizzazione Sindacale la misura adottata rischia di generare un impatto diretto e negativo sulle professioni sanitarie a livello contrattuale, oltre ad un abbassamento degli standard assistenziali, un aumento del rischio clinico per i cittadini, un aumento della già grave carenza di infermieri, con peggioramento delle condizioni di lavoro. Il recente rinnovo del contratto, che prevede solo 8 euro di differenza tra lo stipendio tabellare di un infermiere e quello dell’assistente, rappresenta l’ennesimo tentativo di svilire economicamente e professionalmente una figura sanitaria altamente qualificata.



E’ lecito chiedersi perché una studentessa, o uno studente, dovrebbero scegliere di laurearsi in infermieristica, affrontando anni di studio e tirocini impegnativi, se poi si troveranno a essere quasi equiparati, economicamente, a chi ha seguito un corso di solo pochi mesi.

Invece di valorizzare il ruolo degli infermieri, si preferisce affidare loro compiti meno qualificati e sostituirli con figure meno formate, con il rischio concreto di peggiorare le condizioni di lavoro, aumentare il rischio clinico per i cittadini e aggravare la già gravissima carenza di personale.



SENZA INFERMIERI, SENZA PROFESSIONISTI SANITARI, COSA NE SARA’ DEI PAZIENTI E DEI SOGGETTI PIU’ FRAGILI? GLI ASSISTENTI INFERMIERI NON SONO PROFESSIONISTI SANITARI!

Se mancano gli infermieri, aumenta la mortalità dei pazienti. Lo dimostrano studi internazionali: Gli ospedali congestionati e la mancanza di personale, portano ad un aumento della mortalità dei pazienti che oscilla tra l’8 e il 10%. Le risorse umane della sanità, in primis gli infermieri, sono una delle salvaguardie essenziali per la salute.

Questa Organizzazione Sindacale continuerà a battersi per la valorizzazione e la tutela degli infermieri, denunciando ogni tentativo di svilimento della professione e chiedendo con forza un intervento immediato da parte della direzione aziendale e degli organismi professionali competenti.



Il Segretario Regionale Organizzativo UIL FPL

Gerardo Sarli




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