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Matera: Festival di teatro, città e persone 'Nessuno Resti Fuori'

22/07/2017

Nessuno Resti Fuori nasce dall'esigenza di raccontare la città, le trasformazioni a cui si va incontro. 
Nessuno resti fuori è un festival di teatro, che vuole andare oltre la dimensione puramente artistica e coinvolgere la città, i suoi abitanti e quanti si interrogano sul suo divenire, in una riflessione collettiva che possa animarne i luoghi.

L'obiettivo è di avvicinare al linguaggio teatrale tutti, coinvolgendo attivamente i cittadini nella ideazione e realizzazione del processo artistico, intendendo per cittadini le persone che vivono la città e contribuiscono alle sue trasformazioni, siano essi stanziali, migranti, temporanei.

Il festival si struttura temporalmente in più giornate, e in diversi luoghi della città. Ogni anno un quartiere diverso viene fatto dialogare con il centro storico della città, diventando il campo dell'azione performativa, cucendo relazioni tra le persone che hanno sempre abitato la città e i nuovi abitanti. 

L'utopia che ci proponiamo, è quella di coinvolgere tutti, non lasciando nessuno fuori, facendo in modo che ognuno possa trovare il proprio spazio. Matera è uno spiraglio che si apre in una situazione di sgomento culturale in cui la ricerca di modelli sostenibili si fa sempre più necessaria. 
Vogliamo vedere cosa c'è al di là, gettare uno sguardo oltre, fare una prova di futuro.
La II Edizione del Festival si terrà dal 19 al 29 Luglio all’interno del Quartiere Serra Venerdì.

 
4 saranno i laboratori realizzati all’interno del Festival.

Il primo dei laboratori è il laboratorio “Le Argonautiche” di Apollonio Rodio. In questo poema epico si racconta del viaggio affrontato dagli Argonauti, per conquistare il Vello d’oro, il manto di un ariete sacro a Zeus che ha il potere di curare le ferite. Guidati da Giasone, gli eroi affronteranno incontri straordinari e terribili prove pur di ritornare finalmente a casa. I testi classici sono da sempre un ricco tesoro da saccheggiare, materia drammaturgica incandescente che chiede di essere attraversata, stravolta, resuscitata per essere, come amiamo dire, “messa in vita”. Durante il laboratorio, prendendo spunto da improvvisazioni, canzoni, selvatichezze, dialetti, ombre, ribaltamenti, sogni di tutti i partecipanti, si arriverà alla costruzione di un esito, un grande rito collettivo, una festa nel segno del teatro e della sua potenza. 
Questo laboratorio rientra nel progetto Tuttùn-la Non-scuola a San Chirico Raparo, promosso dalla società cooperativa “Il Sicomoro” di Matera, in collaborazione con Q Academy e Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.
 
Il secondo laboratorio chiamato ‘’Il signor Mackinpott’’ sarà a cura del Progetto Demoni.
Il punto di partenza di questo laboratorio sarà “Come il signor Mockinpott è liberato dal dolore” di Peter Weiss. L’opera racconta la storia di un povero malcapitato che finisce schiacciato da un’escalation di ingiustizie. Vittima designata dalla società, Mockinpott, senza alcun motivo apparente, viene arrestato, licenziato, tradito e ridotto in miseria. Forse la sua unica colpa è non ribellarsi e tutte le disgrazie che dovrà patire gli serviranno per raggiungere questa rivelazione. Ma quanto durerà la sua tortura prima della tanto attesa illuminazione? Riuscirà a mettere fine alla glorificazione della prepotenza? Smetterà di sbattere contro il muro delle ingiustizie e si armerà per abbatterlo? Metteremo la storia del Signor Mockinpott a reazione con le improvvisazioni dei partecipanti al laboratorio e la caleremo nel “futuristico” contesto del dopo Matera 2019 per creare un nuovo testo, tradimento rispettoso dell’originale. Immagineremo un Mockinpott materano, la notte del 31 dicembre 2019, in strada, pronto a chiudere in bellezza il magnifico anno trascorso. Non sa che, come nelle migliori favole, l’incanto non sopravviverà allo scoccare della mezzanotte e “egli non potrà sfuggire nemmeno a uno dei guai che devono ancora venire”
 
Il terzo laboratorio sarà a cura di #reteteatro41 e si chiamerà ‘’La Festa Apache’’
“Gli APACHE erano un popolo nomade nativo dell'area sud occidentale dell'America Settentrionale e il suo significato è “nemico”. 

Apache è anche una parola che assume un significato fortissimo molto lontano dalla sua terra natia. Negli ‘60 a Matera diventa la parola che “nomina” i materani abitanti del quartiere Serra Venerdì; uno dei primi rioni abitato da chi lasciava di Sassi, e che contraddistingueva gli abitanti di un fortino isolato, con una forte identità visiva e comunitaria. Attraverso il teatro ci metteremo sulle tracce delle trasformazioni di questa parola/identità, del potere evocativo che ancora possiede e che cosa significa per le nuove generazioni.

Che valore ha nominarsi ed essere nominati? Che potenza hanno le parole quando hanno a che fare con la definizione delle identità e del valore dei rapporti tra le persone? 
Cercheremo connessioni con la dimensione contemporanea degli abitanti di Serra Venerdì e una città che vuole scegliere per il suo futuro, e declinare in vari modi il suo diritto a partecipare a costruire una comunità. Costruire un Totem di storie, riunirsi intorno al fuoco, per festeggiare un rito di passaggio per alimentare e tenere accese le parole e i significati senza bruciare nella moltitudine tutto ciò su cui abbiamo costruito.”

Un laboratorio per preparare un grande rito collettivo che coinciderà con la fine del festival, coinvolgendo l’intero quartiere e i suoi abitanti. Una sorta di allenamento alla partecipazione, in cui creare occasioni di incontro e scambio trasformandole in azione teatrale.
 
 
L’ultimo dei laboratori, ‘’I.N.F.E.R.N.O. (Invasione Notturna Frivola E Ruggente Non Ostile)’’, a cura di Teatro Nucleo, è uno spettacolo nato dal dialogo con un quartiere di Ferrara. Ci racconta la città come se fosse per il nostro poeta Dante una specie di incubo grottesco. Da qui la necessità di interrogare le città che ospitano lo spettacolo, di chiedere agli abitanti di svelarne le piccole storie, i personaggi. Queste storie verranno raccolte come se fosse un gioco, e potranno diventare parte del racconto collettivo . Di sicuro ci permetteranno di conoscere meglio i muri e le strade della città in cui ci immergiamo ogni giorno. In più ai partecipanti verrà chiesto di prendere parte attiva allo spettacolo in azioni corali. La parte pratica del laboratorio sarà centrata sulla trasformazione degli elementi narrativi che emergeranno nel corso degli incontri, in azione teatrale.

Insieme ai laboratori ci sarà un programma fitto fatto di spettacoli, esiti scenici, playing about (incontri di discussione, approfondimento e azioni performative in cui vengono coinvolte realtà locali e ospiti esterni per riflettere su nuove pratiche di partecipazione e nuove visioni della città, mettendole in relazione con il contesto nazionale), extra festival con esibizioni musicali e teatrali.

Il programma completo è visibile su
http://www.nessunorestifuori.it/programma-2017



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