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Due studenti lucani alla conferenza sul progetto Extreme Energy Events - EEE |
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6/06/2017 | Un Progetto il cui obiettivo è far conoscere l'origine dei raggi cosmici studiando le loro caratteristiche in vista di un utilizzo pratico. Si tratta del "Progetto EEE (Extreme Energy Events) la Scienza nelle Scuole" svolto in collaborazione con il CERN, l'INFN e il MIUR, ed è stato oggetto di specifica attenzione all’interno di una Conferenza, avvenuta tra il 29 e il 31 maggio 2017, presso il rinomato Centro Ettore Majorana ad Erice in Sicilia. Alla Conferenza hanno preso parte più di 100 studenti provenienti da tutta Italia, e alcuni provenienti addirittura dall'Albania. Tra i ragazzi partecipanti anche due studenti (Dario Loprete e Francesca Mangone) del Liceo Scientifico "Pier Paolo Pasolini" di Potenza i quali hanno manifestato il loro interesse per le materie scientifiche e, in particolare, per l'ambito fisico in questa attività di ricerca degna di nota. L'entusiasmo per il progresso, condiviso in modo paritario da studenti e fisici, ha spinto loro a cimentarsi in questo studio e a coinvolgere sempre più studenti del Pasolini" A. Zichichi ideò questo progetto investendo sugli studenti con l'intenzione di portare la Scienza nel cuore delle giovani menti. Lo strumento istallato nelle Scuole è denominato MRPC (Multigap Resistive Plate Chamber) ed è stato inventato allo scopo di misurare con grande precisione il tempo di volo delle particelle subnucleari (esempio: pioni, muoni, elettroni).
«Il sistema di rivelazione modulare del Progetto EEE – spiega lo studente Dario Loprete - è un telescopio costituito da tre piani di rivelatori MRPC, ciascuno in grado di misurare il punto di impatto della particella cosmica incidente e il suo tempo di attraversamento. Il simbolo del Progetto trae ispirazione dal fenomeno dello sciame di raggi cosmici che si verifica all'interno dell'atmosfera – prosegue Dario - una parte delle Scuole aderenti al Progetto non possiede un telescopio, ma può comunque contribuire all'attività di ricerca attraverso l'analisi dei dati registrati dai vari rivelatori e caricati direttamente sul sito web del Centro Fermi».
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