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A San Severino Lucano la seconda serata di Pollino Classica |
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15/07/2025 | Domenica 13 luglio, alle 21: 30 è andato in scena, a San Severino Lucano,(Pz) il secondo appuntamento della Pollino Classica. In una location diversa dal primo evento, tenutosi in Chiesa Madre. Si è preferito svolgere l’evento all’aperto, per coinvolgere più gente possibile, nel magnifico scenario del largo di fronte la piazza principale. tra edifici storici che rappresentano luoghi accoglienti del piccolo borgo. Ancora una volta, la scelta è stata apprezzata dal pubblico presente nella piazzetta, lungo il corso principale ed in piazza Marconi. A fare gli onori di casa, il Maestro Giuseppe Germano, organizzatore del Festival, che per Domenica sera, ha scelto 3 artisti, nonché docenti del Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino: Giovanna D’amato al violoncello, Oscar Bellomo e Gianvito Pulzone alle chitarre. Non sono mancati i ringraziamenti all’Amministrazione Comunale, ed in particolare, al Sindaco il Dott. Giuseppe Ciminelli presente sul palco a ricordare che ci saranno altri appuntamenti simili in Agosto, perché la cultura non va mai in ferie. Grande merito è stato riconosciuto anche alla Pro Loco del Pollino ed a tutti coloro che hanno lavorato per la realizzazione dello spettacolo.
Il primo brano è stato “Olha Maria” di Jobim, una perla assoluta di questo maestro con una sensibilità per l’armonia fuori dal comune. La progressione di questa musica è qualcosa fuori dal mondo. In Italia è conosciuto per la bossa nova, creata insieme a Joao Gilberto.
Successivamente è stato eseguito “Marinaresca” di autore anonimo del ‘600. Poi si è passati all’esecuzione di "Pó de mico" di J. Pernambuco che era solito comporre delle storie. Il brano prende il nome da una polverina, ricavata da una pianta, che i bambini a Rio de Janeiro si gettavano adosso per gioco, con effetto urticante. Si tratta di una composizione di genere choro, popolare in Brasile, sviluppatosi da una mistura tra danze provenienti dall’Europa (polca, valzer, mazurca, schottisch, quadriglia)e ritmi di matrice africana con generi sincretici già diffusi nel territorio brasiliano (modinha, lundu, habanera), lo choro è allo stesso tempo sia una maniera ‘brasilianizzata’ di suonare alcune danze preesistenti, che un collettore di nuovi ritmi e sottogeneri, nati nel corso del tempo da tale mescolanza. Le variegate funzioni armoniche, ritmiche, melodiche e contrappuntistiche che contraddistinguono lo choro sono assolte perlopiù da strumenti della tradizione europea .Gli Americas Trio hanno suonato poi due brani di Piazzolla: il primo, “Oblivion”che compose, cercando di evocare l'immagine in musica dell'oblio, con un ritmo musicale uruguaiano-argentino precursore del tango. Il pezzo evoca un'atmosfera malinconica e introspettiva ed evidenzia la natura riflessiva e a tratti struggente della composizione, dove la tradizionale energia del tango si fonde con elementi più lirici e introspettivi. Il secondo,"Milonga para el Angel” è appunto una milonga, genere musicale e di danza argentino, nota per la sua melodia malinconica e il suo ritmo caratteristico, che riflette l'influenza del tango e della musica popolare argentina. E’ uno dei brani più espressivi di Piazzolla, ed appartiene alle composizioni dedicate all' "Angelo", personaggio simbolico che rappresenta la redenzione e la bellezza nel suo universo musicale. L'opera fonde la tradizione della milonga con la sensibilità armonica e il lirismo del nuovo tango, creando un'atmosfera malinconica e avvolgente. Successivamente si è potuto apprezzare: la “Danza Caracteristica, una delle prime composizioni di Brouwer che la creò quando aveva solo 18 anni. È una delle personalità più importanti e influenti della musica del XX secolo ed uno dei compositori più prolifici nel campo della musica accademica. L’opera,esplora le caratteristiche ritmiche della conga, una danza cubana, fusione tra elementi della musica afro-cubana, in particolare i ritmi Yoruba, e il linguaggio classico europeo, con un'attenzione particolare al ritmo tresillo, derivato dalla habanera, che compare spesso nella musica di Brouwer. Si è passati poi all’ ascolto "John Boy", pezzo originale del pianista, Brad Mehldau che riflette il suo stile distintivo, caratterizzato da armonie complesse con un approccio introspettivo al jazz.
Si è proseguito con “ Farewell - Addio" il pezzo che Sergio Assad ha dedicato a sua moglie, composto durante le ultime fasi della malattia della sua consorte. Un pezzo molto toccante, propone con grande emozione, la sofferenza provata, in seguito alla perdita di una persona cara.
Tra i brani, eseguiti non è mancato Metheny con Letter From Home che descrive il tempo trascorso, molti mesi, in Brasile ed Argentina. E’ sicuramente la testimonianza più diretta di questi soggiorni in lirica con una ricerca musicale molto originale. Letter From Home è stato definito in una parola, commovente perché evoca esattamente il desiderio, l’aspettativa creati da una lettera proveniente da casa, dai tuoi luoghi natii, un ricordo agrodolce dei tempi felici, lasciati alle spalle e delle persone che ami ancora e che attendono il tuo ritorno.
Toccante anche la canzone "Alfonsina y el mar"omaggio alla poetessa sua connazionale Alfonsina Storni, che si suicidò nel 1938. Una zamba del compositore Ariel Ramirez, che la voce di Mercedes Sosa trasformò in una canzone emblematica della musica argentina. Ricordiamo che la zamba è un genere musicale, un ballo tradizionale argentino, parte del folklore del nord-ovest del paese. In chiusura, "Grauna" di João Pernambuco, il racconto in melodia, del comportamento della grauna appunto, che in Italia corrisponderebbe alla “gracula” uccello passeriforme della famiglia degli Sturnidi, Storni.
A fine serata gli artisti hanno affermato di aver gradito il clima piacevole di San Severino e l’accoglienza dei cittadini, che numerosi e soddisfatti del repertorio proposto, hanno dimostrano una cosa sola e fondamentale: nessuno provi a fermare la cultura, perché è un nostro diritto di persone libere.
Rosanna Viceconti |
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