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Cordoglio del Coord. Diritti Umani sul femminicidio di Roma |
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2/05/2017 | Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime tutto il suo cordoglio per l’ennesimo crimine, perpetrato ai danni del genere femminile: un’altra vittima, un’insegnante di 47 anni, a Roma, cade sotto i colpi della barbarie, della possessività malata, che rende esseri umani simili ad oggetti di proprietà personale. Nel 2017, i casi di femminicidio si stanno moltiplicando a un ritmo esponenziale: nella società italiana, evidentemente, mancano gli “anticorpi” per respingere la prevaricazione che ha come matrice la disparità di genere.
La strumentalizzazione del corpo femminile nella pubblicità e nei prodotti d’intrattenimento, in cui la figura femminile viene sempre relegata a ruoli di subalternità, passività e arrendevolezza rispetto ai partner maschili, è estremamente perniciosa.
Il sessismo in rete è un’altra piaga correlata alla mancanza di rispetto nei confronti del genere femminile; l’uso distorto del web diventa terreno fertile per “avvelenare” le menti dei giovani fruitori e trovare una giustificazione ad ogni forma di offesa personale, con la pretestuosa giustificazione della goliardia.
In considerazione dei molteplici, tragici, episodi di cronaca registrati quasi quotidianamente e aventi come vittime donne, colpevoli di autodeterminarsi e brutalizzate da compagni emotivamente “diseducati”, in una società in cui il corpo della donna è spesso mercificato e banalizzato, è necessario intervenire tempestivamente per promuovere tra i giovani il rispetto dell’altro e diffondere i valori della reciprocità e parità.
In maniera particolare occorre avviare percorsi scolastici che forniscano elementi per riconoscere forme di prevaricazione più o meno latenti all’interno delle dinamiche interpersonali tra i sessi per neutralizzarle e contrastare gli stati emozionali negativi (aggressività, bassa autostima) in funzione di maggiore autoconsapevolezza.
Occorre promuovere le competenze personali e relazionali, favorendo la corretta gestione della propria sfera emotiva e sviluppare l’empatia ai fini del riconoscimento e del rispetto dell’altro; inoltre è necessario attuare interventi formativi mirati a responsabilizzare i giovani aprendoli alla solidarietà e ai valori della convivenza civile e rispettosa delle regole, sviluppando le competenze trasversali con il supporto delle nuove tecnologie.
“E in che cosa consiste fondamentalmente un modo civilizzato di comportarsi? Consiste nel ridurre la violenza. È questa la funzione principale della civilizzazione ed è questo lo scopo dei nostri tentativi di migliorare il livello di civiltà delle nostre società.” (Karl Popper)
Prof. Romano Pesavento
presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani
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