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Le murge Molfese nei racconti e nella storia |
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25/02/2017 | La Masseria Molfese di Monte Cellese, di proprietà della famiglia da oltre 6 secoli, tra le altre particolarità vanta dei geositi speciali ,che a detta degli esperti, sono particolari.
Si racconta che furono sede di un eremita ,che nel 1700 le scelse come luogo di dimora, date anche alcune grotte che si trovavano nelle vicinanze. Tutto questo è avvalorato da un indicazione sui registri della chiesa che parla di un eremita vissuto a S.Arcangelo.
Durante il brigantaggio era sede di incontro dei briganti, tanto che si diffuse una legenda che vi fosse stato seppellito un grande tesoro.Un ragazzo, da me conosciuto e non più tra noi, prese alla lettera questa legenda e operò degli scavi alla base delle murge senza trovare nulla.
In una carta stradale del 1800 vengono riportate le MURGE MOLFESE come punto di riferimento e ben rappresentate in quanto svettano sul territorio.L’erba che vi cresceva sopra rigogliosa era in special modo , mangime per le capre che agili come erano, raggiungevano i punti estremi dove l’erba era più sapida ed abbondante.
Con la messa a riposo dei terreni anche le MURGE MOLFESE avvertono la solitudine per la mancata presenza dell’uomo.Infatti la masseria, quando era in piena attività, dava a vivere a 6 famiglie che vi lavoravano.Ricordo ancora quando d’estate con mia mamma ed i miei fratelli trascorrevano tre mesi al Monte, dal momento che l’aria era più fresca e andavamo a villeggiare.
Già mio padre, per valorizzare le Murge nel periodo della seconda guerra, aveva inviato un pastore della nostra masseria a Caprarico (frazione di Tursi) per acquistare sei coppie di colombi “paranze di turchiate”, che presentano delle striature scure sulle ali. Dovevano popolare una colombaia costruita negli anni 30 su una delle due MURGE Molfese che sorgono nella masseria Monte-Cellese.Le coppie di colombi furono poste per poterli far riprodurre nella zona, ma i cacciatori del luogo fecero fallire questa iniziativa ed è rimasta ora solo a palummarə, che solitaria e con ospiti occasionali svetta nel paesaggio a ricordare questo desiderio.
Osservando le numerose foto delle murge con un po’ di fantasia è possibile scorgere volti, espressioni di volti e tante altre figure immaginarie che fanno viaggiare il pensiero.
Antonio Molfese medico giornalista antonio.molfese@tin .it
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