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Bella:12^ edizione de “I giorni della memoria” |
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29/01/2017 | Cento poltrone rosse, una sala accogliente per tre giornate di cinema, musica, poesia per ricordare il genocidio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, la violenza e il razzismo, quelli di questi anni da “terza guerra mondiale”, secondo la definizione di papa Francesco.
Con le commemorazioni in tutto il Paese ed esortazioni a non abbassare la guardia contro il negazionismo e "i nuovi atti di intolleranza e di razzismo, che vediamo riprodursi anche nel continente che conobbe il sorgere del nazismo" Bella ha voluto celebrare “ I giorni della memoria”. Con il presidente della repubblica Sergio Mattarella che ha invitato ad "esprimere riconoscenza ai reduci che testimoniano le sofferenze e ricordare le colpe dei complici", l’assessore Vito Leone e il sindaco di Bella Michele Celentano, hanno organizzato questo evento.
Giovani appassionati per non dimenticare
Particolarmente riuscita la giornata del 27 gennaio che ha visto protagonisti gli alunni del Liceo Artistico, Musicale e Coreutico di Potenza. In mattinata con gli alunni di terza media di Bella e nel pomeriggio con un pubblico numeroso di Bella, Muro Lucano e Baragiano,tra i quali molti genitori e docenti, i ragazzi e le ragazze del liceo hanno suonato, cantato, ballato, recitato e presentato oggetti d’arte che raccontano la shoah.
L’assessore Leone ha invitato il pubblico ad ascoltare e fare proprio il messaggio di pace e tolleranza, accoglienza e solidarietà che i giovani propongono perché “i tempi difficili che viviamo ci chiedono di ragionare con la testa e non con la pancia”.
Il professore e maestro Enzo Izzi ha evocato il potere della memoria che ha bisogno di essere continuamente ricaricata con la musica, il canto, la danza, la letteratura per rimanere sempre connessa al presente e costruire un futuro di giustizia e pace per tutti gli uomini.
E il racconto del maestro Janos Korzak che decide di morire ad Auschwtz con i suoi duecento bambini, la poesia “ Scarpette rosse” che ha ricordato gli atroci esperimenti di Menghele sui bambini, le musiche di Chopin, Bach, e quella Klezmer, che è un genere musicale tradizionale degli ebrei aschenaziti dell'Est Europa, hanno fatto vibrare di commozione un pubblico partecipe. Con queste musiche, il canto degli ebrei e le danze e i dipinti i giovani hanno gridato la necessità della pace e della tolleranza che salvano la bellezza e l’armonia.
L’incontro con un grande regista
Queste giornate sono state l’occasione per gli alunni delle scuole di Bella e Balvano di incontrare il regista Alberto Negrin e vedere con lui “Mi ricordo Anna Frank”. Il regista, il 28 gennaio, dopo la proiezione del suo “Perlasca”, con un grande Vittorio Zingaretti, ha raccontato il rapporto sempre difficile con attori e attrici che ha diretto nel corso della sua carriera. “Ogni attore ha la sua personalità e con ciascuno bisogna trovare il modo di intendersi per creare insieme qualcosa che rimane. A volte bisogna essere pazienti, per altri bisogna imporsi. I grandi come Burt Lancaster, Susan Sarandon, Ben Kinglsey sono umili e sempre disposti ad imparare, a mettersi in discussione.” E ancora “Il cinema ha il dovere di testimoniare l’eroismo di uomini semplici, Anna Frank e Giorgio Perlasca hanno avuto il coraggio di opporsi alla sopraffazione, alla violenza con la forza dei loro convincimenti, come dobbiamo fare tutti noi ascoltando la nostra coscienza e ubbidendo alle nostre leggi morali”
Gli altri film de “I giorni della memoria”
Sono stati proiettati anche “La guerra segreta di suor Katrin”di Ralph Thomas che racconta la storia delle suore di un convento in Toscana che salvano molti bambini da un campo di concentramento, e “ Race il colore della vittoria” di Ralph Hopkins.” Race” racconta la storia di Jessy Owens, il corridore nero che vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1936 a Berlino.
A 72 anni dall'ingresso dei soldati russi nel campo di concentramento di Auschwitz, la Giornata della memoria è un evento ancora più sentito proprio nel momento in cui va scomparendo la generazione dei sopravvissuti e dei testimoni della shoah, ma non può limitarsi ad un esercizio passivo. Troppa indifferenza di fronte ai nuovi atti di intolleranza e di razzismo, rischia di creare una pericolosa complicità. Si devono invece valorizzare gli atti di solidarietà, integrazione e inclusione sociale a favore dei più deboli e discriminati, che vedono protagonisti anche tanti cittadini di Bella e la sua amministrazione comunale da tanti anni.
Bella 29 gennaio 2017 Mario Coviello
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