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Anche a Rotonda una panchina rossa contro la violenza sulle donne |
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26/11/2016 | Ieri è stata celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, data riconosciuta ufficialmente dall'Onu nel 1999 in memoria delle tre sorelle Mirabal assassinate brutalmente il 25 novembre 1960 per la resistenza contro il dittatore domenicano Trujillo. Morti che consentono di pensare alla donna non solo come vittima ma anche quale grande protagonista della vita politica e sociale.
Anche Rotonda si è unita alla mobilitazione attraverso l'inaugurazione, nella villa comunale, di una panchina rossa, divenuta probabilmente il principale simbolo del contrasto alla misoginia.
Erano presenti, oltre al sindaco e al vicesindaco, le classi terza, quarta e quinta del liceo scientifico di Rotonda, rappresentati di varie istituzioni e delle associazioni della società civile attive nel territorio e ciascuno ha voluto offrire il proprio contributo condividendo uno spunto di riflessione. Tutti molto profondi e incisivi, come quello del parroco Don Stefano Nicolao, che in un passaggio del suo messaggio ha ricordato che: «amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro comandamento più grande di questo. La dignità della donna si collega intimamente con l'amore che ella riceve, a motivo stesso della sua femminilità e altresì con l'amore che a sua volta dona».
Ma i dati diffusi dall'Istat sono drammatici e raccontano che a tutto il 2015 sono quasi sette milioni le italiane che durante la propria vita hanno subito qualche forma di violenza (i femminicidi nei primi dieci mesi di quest'anno sono già superiori ai cento). E fuori dai nostri confini le statistiche non sono molto diverse.
Lo ricorda anche il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Regina, comandante della stazione di Rotonda: «Negli ultimi tempi i reati commessi contro le donne sono aumentati in modo esponenziale. All'interno del R.I.S. abbiamo una sezione dedicata a questo tipo di violenza».
Il legislatore è intervenuto configurando nuove fattispecie di reato in materia e inasprendo le pene per quelle già previste: si pensi allo stalking, o atti persecutori, introdotto nel nostro ordinamento nel 2009; o ai recenti provvedimenti che hanno reso più severe le misure detentive per i casi di stupro. A livello sovranazionale invece è prevista la convenzione di Istanbul del 2011 (primo trattato di diritto internazionale a difesa delle donne).
Tuttavia, sulla repressione di analoghi soprusi, il maresciallo ha fatto una precisazione importante: «Molto spesso i crimini di genere avvengono all'interno della sfera familiare. Questo può comportare paura di denunciare immediatamente l'aggressione. Proprio per ovviare a simili eventualità è prevista una forma di ammonimento, che si concretizza attraverso una richiesta da inoltrare a un qualsiasi organo di polizia, che non si traduce in un intervento del magistrato, bensì del questore. Con l'obiettivo di fare in modo che possa esserci un ravvedimento da parte dell'aggressore».
E Maria José Mainieri, vicepresidente del Cif di Rotonda, ha rammentato anche altri strumenti di difesa di cui le donne possono avvalersi: «Basta chiamare il 1522 gestito dal telefono rosa. Inoltre, ci si può rivolgere anche ai centri antiviolenza o alle case di assistenza».
Ma al fine di evitare che si commettano o ripetano questi delitti efferati, la prevenzione assume un ruolo fondamentale: «La violenza si combatte con gli esempi, in famiglia, a scuola o nei luoghi lavoro. Altrimenti un simbolo come la panchina rossa rimarrà fine a se stesso», ha spiegato Caterina Cerbino, componente della commissione "Pari Opportunità" del Consiglio Regionale lucano.
La stessa Giulia De Cristofaro, vicesindaco al Comune di Rotonda, ha voluto chiudere l'incontro individuando nell'educazione e nella cultura i migliori rimedi possibili: «Noi mamme di figli maschi, insieme agli insegnanti, dobbiamo fare in modo che sappiano amare e rispettare le donne».
L'evento è stato arricchito anche da un flash mob organizzato dalla "Dance Team" di Rotonda, quale ulteriore momento di meditazione.
Gianfranco Aurilio
lasiritide.it
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