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Padre Innocenzo è tornato alla casa del Padre |
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13/07/2016 | Padre Innocenzo Cuniglio, C. R., lo scorso 10 luglio è tornato alla casa del Padre.
Ieri, nella Basilica di San Paolo Maggiore di Napoli, si è tenuta una solenne cerimonia di preghiera, alla quale hanno partecipato, oltre ai familiari e a numerosi religiosi e religiose, molte comunità e teatini provenienti da diverse Case italiane.
La funzione religiosa è stata presieduta dal Preposito Generale dei Teatini, padre Salvador Rodea González, della Provincia del Messico.
Erano presenti anche don Cesare Lauria, parroco di Sant’Arcangelo; don Antonio Appella, parroco della Parrocchia di San Brancato (Sant’Arcangelo); il parroco di Castronuovo di S. Andrea, padre Luis Rodriguez Pascuas; i parroci di San Chirico Rapallo e di Fardella.
Per dare l’ultimo saluto a padre Innocenzo sono venuti fedeli da Roma, da Castronuovo di S. Andrea, e, un folto gruppo, da Sant’Arcangelo, paese dove ha svolto la sua missione nella Parrocchia di San Giuseppe Operaio per oltre venti anni, prima di trasferirsi a Napoli.
Padre Innocenzo entrò nell’Ordine dei Teatini nel novembre 1947, a Morlupo (Roma), dove rimase per tredici anni per completare la sua formazione. Emise la professione solenne nel 1958. Il 2 aprile 1960, sempre a Morlupo, fu ordinato sacerdote.
I superiori del tempo lo trattennero per due anni a Morlupo come Assistente dei ragazzi, insegnante e collaboratore del Parroco. Il terzo anno lo trascorse a Roma, nella nuova Parrocchia di San Gaetano, come vicario del parroco.
Nel 1963 partì per la Missione teatina nel Burundi, insieme a due padri teatini spagnoli; vi rimase dodici anni; lì ebbe la prima nomina di Parroco. A causa di una rivoluzione razziale visse un periodo molto duro per una grande persecuzione contro la Chiesa.
Ritornato in Italia, dopo tre anni di permanenza nella Basilica romana di Sant’Andrea della Valle, nell'ottobre 1978 fu nominato parroco di Morlupo Scalo. Nell'ottobre 1987, l'allora Amministratore Apostolico della diocesi di Tursi-Lagonegro lo nominò parroco della Parrocchia di San Giuseppe Operaio a San Brancato di Sant'Arcangelo (PZ), una zona nuova, con popolazione giovane, proveniente da Sant'Arcangelo e dai paesi vicini. Nel settembre 2008, a causa di problemi di salute, presentò le dimissioni, accolte dal vescovo, mons. Francesco Nolè. Dal 1° ottobre 2008 fu trasferito nella Casa napoletana di San Paolo Maggiore, dove dal settembre 2009 fu nominato Maestro dei Novizi.
L'8 maggio 2007, festa della Madonna della Purezza, Patrona dell'Ordine dei Teatini, nel corso del quarto centenario del transito al Cielo di Sant'Andrea Avellino, il Vescovo di Tursi-Lagonegro gli conferì la Croce Pro Ecclesia et Pontifice per gli eccellenti meriti acquisiti nella sua attività pastorale a Sant'Arcangelo (PZ), città che vive sotto il Patronato di Sant'Andrea Avellino.
Il 2 aprile 2010 festeggiò il cinquantesimo anniversario dell’ordinazione presbiteriale e il 16 giugno 2010, nella Soccorpo della Basilica napoletana di San Paolo Maggiore, dove sono custodite le spoglie di San Gaetano, fu ricordato l’evento con una solenne concelebrazione Eucaristica, alla quale parteciparono molti teatini.
Padre Innocenzo è sempre stato molto benvoluto da coloro che lo hanno conosciuto. L'affetto lo ha conquistato con una vita di relazioni profonde e con i suoi insegnamenti e il suo esempio. Le dure prove a cui è stato sottoposto per i problemi di salute hanno intensificato quei sentimenti di altruismo, di dedizione, di grande generosità e disponibilità nei confronti di coloro che si sono trovati a chiedere il suo sostegno morale e spirituale. Lo vedevo come un teatino di quelli vissuti all'epoca di Sant'Andrea Avellino, del quale ha le stesse radici di nascita: anche lui è lucano, nato a Grassano, in provincia di Matera.
D'altro canto, nell'omelia della celebrazione del cinquantesimo di sacerdozio, padre Innocenzo sottolineò di aver imparato ad apprezzare e ad esercitare la sua missione pastorale “secondo lo stile di San Gaetano e nell'imitazione dello spirito di Sant'Andrea Avellino, sacerdote Teatino e lucano come me, verso il quale ho nutrito, fin da giovane, una particolare devozione”.
Padre Vincenzo Cosenza, attuale Preposito dei Teatini d’Italia, che gli è stato a fianco per molti anni, durante l’omelia lo ha ricordato con poche semplici parole e con grande commozione: “è stato un padre generoso, umile, semplice e sempre disponibile”.
Nicola Arbia
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