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Recensione:L’Italiano della musica nel mondo”

29/03/2016

Il libro in formato Ebook L’Italiano della musica nel mondo” a cura Ilaria Bonomi e Vittorio Colettti” di 258 pagine, edito nel 2015 dall’Accademia della Crusca, ed acquistabile al prezzo di 4,99 euro su Amazon Amazon | Apple iBookstore | Bookrepublic | Feedbooks | Giunti al Punto | Google Play | Hoepli.it | IBS.it | Kobo Books | LaFeltrinelli.it | Libreria Rizzoli | Libreria Universitaria | Media World |
| Omnia Buk | TIMreading | Streetlib store, dopo la messa a punto e illustrazione linguistica dell’imponente terminologia
italiana nella musica classica di gran parte del mondo, si misurerà con la grande
tradizione all’estero della nostra opera lirica, alcuni dei maggiori interpreti della quale
sono stati stranieri. Händel e Mozart, scelti qui, sono i compositori forse più indicativi
della familiarita di altre culture con la lingua e la musica italiana. Le grandi, stupende
opere di Mopaesi di lingua tedesca, ma anche in Russia, Polonia, Inghilterra), ma le cui note erano
disponibili ad assecondare traduzioni e scambi con altre lingue, massime il francese: lo
attestano certi notissimi testi verdiani (Don Carlos o Vespri siciliani) e qui e chiamato a
testimoniarlo il mirabile Viaggio a Reims di Rossini (compositore perfettamente bilingue),
la cui musica e poi diventata in gran parte quella del testo francese del Comte Ory.
L’italiano dell’opera lirica continua anche oggi a girare per il mondo, se e vero che in
tutti i maggiori teatri del pianeta, da Tokyo a New York a Sidney a Oslo, una parte consistente
del cartellone e data da opere del repertorio italiano che si cantano in italiano, spesso
da cantanti non madre lingua. Certo, l’italiano non e più la lingua trainante dell’opera
moderna, anche se appare ancora vivo in opere contemporanee rappresentate all’estero per
la prima volta: e il caso, negli ultimissimi mesi, di un’opera comica rappresentata a Mannheim,
Esame di mezzanotte (i Lucia Ronchetti, libretto di Ermanno Cavazzoni),
e di un’altra, Two women (musica di Marco Tutino, libretto, in italiano, di Fabio Ceresa,
tratto da La Ciociara di Moravia), prima opera italiana a debuttare negli Stati Uniti a quasi
un secolo di distanza dalla prima de La fanciulla del West di Giacomo Puccini.zart sono quasi tutte in italiano come si sa, ma anche quelle minori e con meno distanza dalla prima de La fanciulla del West di Giacomo Puccini.
La parte più celebre e affermata del repertorio italiano nel mondo e data, oggi, dal
melodramma ottocentesco ed e quindi giusto ribadire che mai come in quella fortunata
stagione l’italiano cantato ha assunto o sfruttato al massimo le proprie secolari
risorse letterarie (anche se non sempre al meglio) e la sua connaturata inattualità, pur in
un processo di progressiva riduzione, nel corso del secolo, delle specificità linguistiche
più vistose dei libretti: per questo uno dei saggi e qui dedicato a ricostruire il percorso
linguistico del grande repertorio lirico ottocentesco, in modo da poter mostrare meglio
quale e il modello di italiano che di solito, ancora oggi, oltrepassa i confini nazionali ed
e più studiato nei conservatori e nelle scuole di canto di tutto il mondo.
Biagio Gugliotta



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