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A Montalbano J.co, presentato il libro “ Quell’ultimo sguardo”di Mario Lamboglia

7/03/2016

Nella “Sala Consiliare” di Montalbano J.co (MT), nel freddo pomeriggio di ieri sera, la tanta gente presente, ha scaldato i cuori grazie ad un nobile ricordo alla memoria di un eroe, dove è stato presentato, (si tratta della terza presentazione in assoluto prima nella provincia di Matera, dopo Francavilla in Sinni e Lagonegro), il volume di Mario Lamboglia (Direttore del giornale Eco della Basilicata Calabria e Campania), dedicato al Carabiniere Medaglia d’Oro al Valore Militare Claudio Pezzuto. Libro, realizzato per volere della vedova Pezzuto signora Tania Pisani, dal titolo “Quell’ultimo sguardo” che ripercorre l’intera vicenda umana e professionale dell’eroe moderno “Claudio Pezzuto”. Un libro che è per la moglie Tania “il suo riscatto all’amore” che ha da sempre per Claudio. Con le immagini proiettate durante la serata, che a “volte” valgono più di mille parole”, come ha detto la stesso autore, in un video che racchiude il momento della cronaca dei funerali di Claudio Pezzuto, la mamma Antonietta e la signora Tania intervistate dallo stesso autore. Le parole dell’arcivescovo di Salerno che fecero riflettere, quando ventiquattro anni fa, in un momento storico in cui lo Stato vacillava sotto i Colpi della Mafie e della Camorra, dove nelle stragi di Capaci e Via D’Amelio di “Falcone e Borsellino”, i mass media di allora avevano focalizzato la loro attenzione, aimè “solo” in Sicilia, ma in Campania si stava consumando una vera carneficina. In pochi anni si era arrivati all’uccisione di quasi mille tra Camorristi, gregari, e gente affiliata a clan rivali fra loro, una vera mattanza. Nel filmato dove vengono proiettate immagini anche un po’ cruenti e strazianti di quel giorno, il 12 febbraio 1992, quando in un conflitto a fuoco nella piazza di Faiano di Pontecagnano (SA), persero la vita i carabinieri Claudio Pezzuto e Fortunato Arena, i quali fecero da scudo con i propri corpi ai colpi sparati verso la gente da due camorristi durante un posto di blocco, e dove purtroppo i due militari persero la vita. Un omaggio alla memoria è stata dedicata anche da parte della Banda Musicale di Montalbano Jonico diretta dal Maestro Giovanni Lacolla che ha eseguito il brano “La Fedelissima”. L’incontro è stato patrocinato dal Comune di Montalbano J.co, e media partner sono stati : la testata giornalistica ilmetapontino e l’associazione editrice “Community”, moderato da Cristina Longo (Giornalista de ilmetapontino). La stessa oltre a porre delle domande all’autore del libro e alla vedova Tania, ha voluto focalizzare l’attenzione su l’importanza dello “scrivere”, come in questo caso un libro dedicato ad un eroe. Una storia viene raccontata attraverso le parole e la scrittura, fanno assumere un ruolo importante al racconto”. Con le stesse parole di Roberto Saviano come lei stessa ha sottolineato ha ribadito il concetto della importanza della “ parola che è un arma democratica contro i malavitosi e contro la Camorra. Solo attraverso la stessa si abbattono i muri le barriere delle paure delle ingiustizie”. Il sindaco di Montalbano Pietro Marrese nel suo intervento ha voluto definire la serata come “Un grande momento cultuale spunto di confronto riflessione e discussione su tematiche e valori importanti e fondamentali della nostra società odierna”. Intense e commoventi le relazioni dell’autore del libro Mario Lamboglia e della stessa Tania Pisani (Vedova Pezzuto) che hanno voluto ringraziare i presenti. Il ricavato della vendita del libro andrà all’associazione “La Forgia del Sinni” che vede tra i fondatori gli stessi dove martedi prossimo 8 marzo, verrà inaugurata a Francavilla in Sinni una Biblioteca intitolata a “Elisa Claps”. All’evento hanno preso parte anche autorità militari i Comandanti delle rispettive stazioni di Carabinieri di Montalbano J.co e Policoro e anche la testimonianza di Nicola Latronico (Brigatiere Capo Carabinieri) Medaglia d’oro al merito alla carriera vittima vivente al dovere. Anche lui ha dato un sua testimonianza ed ha contribuito alla stesura del libro facendo da tramite tra l’autore e la famiglia con la stessa Vedova Pezzuto.
Le conclusioni di Maria Giuseppina Pagnotta (Ambasciatrice Internazionale di Pace), invece ci invitano a riflettere “ricordandoci che ricordare Claudio è una storia che ci appartiene per ridare la giusta memoria. Una storia definita impronta che tanti hanno lasciato perdendo la vita, e che la Camorra, le mafie non potranno mai cancellare, perché vive dentro di noi e che noi riusciamo a farla vivere attraverso queste testimonianze”. Queste persone non sono morte per farsi ricordare, ma sono morte perché altri sentissero la loro speranza di farcela, non dobbiamo chiuderci nel nostro angolo perché non ci appartiene, deve farci reagire e credere nei valori, quei valori sociali religiosi, civili che si portano avanti quotidianamente e con molta semplicità.





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